Fontaneto-Novamont, matrimonio green della sostenibilità

Fontaneto-Novamont, matrimonio green della sostenibilità

fontaneto novamont4fontaneto novamont3Fontaneto Novamont5Nasce un “matrimonio della sostenibilità” tra due aziende protagoniste sul territorio e non solo: il raviolificio Fontaneto di Fontaneto d’Agogna e Novamont, leader mondiale della plastica verde.

Un esempio di economia circolare sul territorio, nato da un’idea di Fabio Fontaneto, presidente nazionale di Appafre (Associazione produttori pasta fresca) e amministratore delegato dell’omonimo raviolificio. Subito accolta da Novamont di Novara, ad Catia Bastioli.

Il progetto, presentato a Milano nella Scuola della “Cucina Italiana”, è tutto made in Novara. Riguarda la confezione, un pack interamente compostabile per ravioli del plin e agnolotti piemontesi che Fontaneto produce con i suoi 100 dipendenti, vende nei negozi di prossimità, nella grande distribuzione, nelle gastronomie e su alcuni mercati esteri. Un giro d’affari di 20 milioni di euro, consolidato negli anni (fondata nel 1988 da Piero Fontaneto), oggi guidato dal figlio Fabio assieme ai figli Alessio e Eleonora. Tradizione e solidità hanno consentito di reggere nei momenti di maggiore criticità (durante la pandemia), così come quello attuale (“Stiamo fronteggiando gli aumenti esponenziali del costo delle materie prime senza trasferirli sul consumatore” dice Fabio Fontaneto). Imprenditore che non si spaventa di fronte alle sfide impossibili ed è abituato a inseguire traguardi insperati (non a caso è un maratoneta riconosciuto in più continenti).

Si trattava di realizare un imballaggio o un packaging totalmente compostabile. E’ nata la vaschetta confezionata ed etichettata interamente biodegradabile, riciclabile per la raccolta del rifiuto umido. Il progetto, avviato alla fine del 2019, prevedeva la sostituzione del tradizionale imballo multistrato in plastica con un pack certificato compostabile industrialmente, costituito da una vaschetta termoformata, film termosaldato ed etichetta. Un obiettivo non facile da raggiungere: l’applicazione, mai realizzata prima, doveva infatti garantire un complesso di prestazioni tecniche molto elevate. Dalla barriera all’ossigeno e all’umidità, necessaria per la pasta fresca ripiena pastorizzata, per una “shelf life” (vita dell’alimento) di 50 giorni, all’elevata resistenza del materiale nelle diverse condizioni atmosferiche e di temperatura. Ma anche la trasparenza, per consentire la visibilità del prodotto. Il tutto realizzato con il  Mater-B, il punto di forza di Novamont che ha inventato questo materiale estraendolo dall’amido di mais. Alla sfida, oltre all’istituto di ricerca novarese, hanno collaborato altre industrie leader nei settori di materiali plastici: Gualapack,  Ilip e Gruppo Poligrafico Tiberino.

Il nuovo Pack del pastificio Fontaneto, realizzato con materie prime di origine rinnovabile, una volta conferito nella raccolta differenziata dei rifiuti di cucina, contribuirà alla produzione di compost, l’ammendante in grado di riportare fertilità nei suoli, riducendo anche l’emissione di gas serra.

“Abbiamo vinto una grande sfida. – commenta Alessandro Ferlito, direttore commerciale di Novamont – Questo risultato dimostra che la filiera dell’imballaggio può sostenere le imprese nelle soluzioni di packaging, garantire completa compostabilità post consumo, per rispondere a un consumatore sempre più orientato verso uno stile di vita sostenibile e salutare”.

“Con questa innovazione – dice Fabio Fontaneto – al cliente che sceglie i nostri ravioli del plin o gli agnolotti piemontesi, offriamo non solo la qualità assoluta delle materie prime, il gusto delle ricette della tradizione casalinga, ma anche un modo per dimostrare responsabilità e attenzione verso l’impatto ambientale di un gesto quotidiano come quello del mangiare”. Nicola Ballini, direttore generale Ilip: “Il nostro approccio passa per le tre r: ridurre l’uso delle materie prime e dello spreco alimentare; riciclo degli imballaggi; risorse rinnovabili come la scelta delle bioplastiche rinnovabili”.

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