Falò per riscaldare i frutteti dopo le gelate

Falò per riscaldare i frutteti dopo le gelate

L’ondata di gelo improvvisa e tardiva con temperature anche sotto zero, accompagnate in alcune zone da bufere di neve e vento molto forte, sta creando enormi danni alle colture in varie regioni, dove le piante erano già fiorite e le primizie nei campi; il freddo improvviso danneggerà le produzioni anche a seguito della ridotta impollinazione delle api, che troveranno minori fioriture sui fruttiferi. Lo pone in evidenza Confagricoltura. L’Emilia Romagna, la Puglia, tutto il versante sulla costa adriatica, l’Appennino tosco-emiliano, sono i territori più colpiti.

In Emilia Romagna – informa Confagricoltura – continuano a soffrire soprattutto le province ad alta vocazione frutticola (da Rimini, Forlì–Cesena, Ravenna, fino a Bologna, Ferrara e Modena). Si segnalano danni su tutti gli alberi da frutto, drupacee in particolare, derivanti da basse temperature per diverse ore consecutive; tra le specie in fiore, colpiti in particolare pesco, ciliegio e albicocco, con i piccolissimi frutti completamente anneriti dal gelo. Ci sono problemi anche per le piante con le gemme pronte (pomacee e kiwi).

Nel Barese e nella BAT si riscontrano danni agli alberi da frutto, come ciliegi e peschi, soprattutto nella zona di Turi, Casamassima e Rutigliano. Danni anche alle uve da tavola nella stessa zona. Mentre nel Brindisino sono stati colpiti soprattutto i vigneti e le primizie orticole della zona di Fasano. Nella zona di Grottaglie, nel Tarantino, criticità per i vigneti. Segnalati episodi anche nel Foggiano.

Danni per gelate poi in Basilicata, in zona Vulture, nel Potentino. In Campania rovinati i frutteti lungo la fascia collinare della provincia di Caserta, tra Teano e Riardo.

Coldiretti ricorda che si sta lottando contro le gelate improvvise di questi giorni con l’accensione di fuochi controllati tra i filari. Una pratica antica per cercare di aumentare la temperatura tra le viti o nei frutteti o attraverso l’apertura dei teli antigrandine per avare una sorta di effetto serra e alzare di qualche grado moderatamente le temperature. Tutto ciò mentre gli agricoltori sono impegnati in prima linea a garantire le forniture di cibo alle dispense delle famiglie costrette a casa dall’emergenza coronavirus.

Nella foto (da Italiafruit.net) falò per riscaldare alberi di albicocche in Romagna

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