Di Freisa in Freisa per i 500 anni del vitigno

Di Freisa in Freisa per i 500 anni del vitigno

Ofreisaltre 3400 degustazioni per il 500° anniversario del vitigno Freisa. Festeggiamenti a Chieri, sulla collina torinese, sotto il titolo di “Di Freisa in Freisa”.

Protagoniste le cinque Doc del Piemonte: Freisa di Chieri, Freisa d’Asti, Monferrato Freisa, Langhe Freisa e Colli Tortonesi Freisa.

Successo anche sui social network: nel weekend l’hashtag #DiFreisainFreisa è entrato nella classifica dei “trending topic”, ovvero gli argomenti più chiacchierati di twitter, con oltre 12 milioni di impression. Più di 400, invece, le persone catturate dagli scatti del Gruppo Fotografico La Mole durante le giornate di evento: le loro foto sono state viste da oltre 26.000 follower.

Durante l’evento è stata presentata anche l’opera dell’artista Patrizia Piga dedicata ai 500 anni del Freisa, dal titolo “Festa a SurFreisa”.

«La grande attenzione che si è creata attorno a questa edizione Di Freisa in Freisa, complice anche il 500° anniversario della prima traccia storica legata al vitigno, testimonia che non sono solo i produttori a credere in questo vino, ma che anche il pubblico dimostra un enorme interesse verso le sue caratteristiche uniche – sottolineano il presidente del Consorzio del Freisa di Chieri, Luca Balbiano, e il presidente del Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, Filippo Mobrici – In questi giorni si è molto dibattuto anche su quale sia l’articolo giusto da anteporre al nome, cioè se la versione corretta sia “il” Freisa” o “la” Freisa. Confidiamo – concludono scherzosamente i presidenti dei due Consorzi – di dirimere la questione di qui ai prossimi 500 anni!».

«Il Freisa rappresenta passato, presente e futuro di questa terra – dice Marina Zopegni, assessore alle Attività Produttive del Comune di Chieri – Questo vitigno ha secoli di storia alle spalle e un futuro promettente che richiede un grande lavoro di squadra, da parte di tutti. Ci auguriamo che questa edizione Di Freisa in Freisa sia l’inizio di un percorso da condividere, sempre di più, con le altre colline piemontesi custodi, come Chieri, di questo straordinario patrimonio».

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