Con gli acquerelli sul riso vince l’oro alle Olimpiadi della pittura botanica (photogallery)

Con gli acquerelli sul riso vince l’oro alle Olimpiadi della pittura botanica (photogallery)

acquerello1L’hanno definita L’Olimpiade della pittura botanica. E’ l’espozione che ogni anno, a partiredai ’60, si svolge a Londra, nei padiglioni della Lindley Society, organizzata dalla Royal Horticoltural Society. Ogni aetista proveniente da tutto il mondo espone sei tavole a tema corredate da relative indiczioni botaniche. All’ultima edizione ha partecipato con un lavoro di sei tavole ad acquerello dal titolo ” Rice in Italy, old and new varieties”, anche Angela Petrini di Novara, presidente dell’Associzione Italiana Pittori Botanici, Floraviva. Il lavoro è stato premiato con una prestigiosa Gold medal (medaglia d’oro) e con l’acquisizione di due tavole da parte della più importante e ambita galleria privata di arte botanica al mondo, quella di Mrs. Shirley Sherwood. Quaranta gli espositori, 240 le tavole esposte. Angela Petrini: “Devo ringraziare la ex bibliotecaria dell’Ente Risi, signora Tonello, la ALMO Sementi, la SAPISE, l’azienda Aina, il dottor Tabacchi, che mi hanno aiutata a reperire pubblicazioni e campioni”.

L’artista novarese è dedita dal 2005 all’acquerello botanico. “L’arte botanica – spiega – non si risolve semplicemente nella generica rappresentazione floreale ma presuppone uno studio, preliminare ad ogni dipinto, che consenta di descrivere la pianta o un suo particolare nel modo più dettagliato ed efficace a metterne in risalto gli elementi morfologici specifici. La valenza artistica è data dalla sensibilità e dalla tecnica dell’artista espresse essenzialmente nella composizione e nel colore. Si tratta di una disciplina ben conosciuta all’estero, specie nei Paesi di cultura anglosassone, che si sta da oltre un decennio affermando anche in Italia, grazie all’attività divulgativa svolta da singoli artisti e da Floraviva, l’unica associazione di pittori botanici italiana , in collaborazione con Musei ed Enti pubblici. Il messaggio che si vuole diffondere, aldilà dell’arte, è l’importanza di conoscere e tutelare il nostro patrimonio vegetale. Provengo da una famiglia di risicoltori del passato, ma il lavoro di documentazione preparatorio alla realizzazione delle tavole mi ha fatto conoscere un mondo inimmaginabile, quello dei tecnici agronomi, dei selettori e degli agricoltori che con impegno, competenza, e con la tenacia di chi crede in quello che fa, hanno creato prodotti unici, di altissima qualità. Ho quindi voluto rappresentare alcune delle varietà più risalenti accanto a quelle più recenti, che spesso sono il frutto di ibridazioni delle prime. Ho corredato i dipinti di sintetiche didascalie esplicative su tecnica di coltivazione, proprietà nutrizionali e struttura del fiore (ciò che per molto tempo è stato ritenuto essere l’ostacolo alla ibridazione artificiale del riso)”.

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