Cia: “Tempi troppo lunghi per gli indennizzi siccità in risaia”

Cia: “Tempi troppo lunghi per gli indennizzi siccità in risaia”

Adesso è tempo di bilanci e di quantificare i danni da siccità. La risaia riarsa non sarà quella che gli agricoltori si attendevano all’inizio del 2022. Manrico Brustia di Novara, risicoltore e responsabile settore riso Cia Piemonte (Confederazione italiana agricoltori): «Ci sono ancora 15 giorni cruciali per portare a termine le coltivazioni, è indispensabile mettere in atto tutte le misure possibili necessarie a recuperare le risorse, dato che il meteo non prevede piogge a breve. Il clima è cambiato, dobbiamo prenderne atto e strutturare le attività per il futuro, a cominciare dalla realizzazione di bacini e microinvasi per prevenire le crisi idriche, partendo dal recupero delle cave esistenti. Per la prossima stagione, invece, è auspicabile che avvenga un confronto con i Consorzi irrigui per fare adeguata programmazione colturale, al fine di gestire al meglio la risorsa idrica, promuovere la ricarica della falda con coltivazione del riso seminato in acqua e la sommersione invernale, così come probabilmente sarà finanziato nel prossimo Psr; è infine auspicabile pensare anche ad un protocollo con le misure straordinarie da adottare, per non farsi trovare impreparati».

La siccità ha provocato ingenti danni alle colture di riso, mais e cerali soprattutto nell’area sud e ovest della provincia di Novara, anche se non è ancora possibile fare una stima.

Intanto Cia Novara Vercelli VCO invita le aziende associate a segnalare ai Comuni i danni subiti a causa della siccità, come previsto dalla Legge 102 sul Fondo di solidarietà nazionale. Negli uffici Cia è possibile compilare la modulistica per la ricognizione dei danni subiti per la segnalazione e la quantificazione, che sarà accettata nella misura di almeno il 30% di decremento sul fatturato dell’anno precedente. Non sono definite scadenze temporali, Cia suggerisce di presentare la documentazione una volta accertata la condizione finale, a fine raccolto. Ma l’Organizzazione critica questo strumento, come spiega il direttore Daniele Botti: «La segnalazione che gli agricoltori sono invitati a depositare è preliminare, ma il sistema è da rivedere nella sua interezza: i tempi di erogazione degli aiuti sono troppo lunghi, arrivano addirittura dopo alcuni anni, e non aiuta gli agricoltori a tamponare la perdita economica derivante da un mancato raccolto. Sarebbe invece utile intervenire con la garanzia Ismea sui capitali di anticipazione, permettendo agli agricoltori di pagare le quote in tempi sostenibili anche in caso di difficoltà, dilazionando in alcuni anni».

Anche l’Associazione Irrigazione Est Sesia invita le imprese agricole a segnalare gli appezzamenti nei quali hanno registrato la perdita totale del raccolto su almeno il 50% dell’appezzamento entro il 10 agosto, con documentazione fotografica e dati catastali.

 

A seguito degli incontri dopo i quali è stata anche inviata una lettera di richieste alla Regione Piemonte, ci sono stati alcuni sviluppi. Sono state accolte le priorità segnalate da Cia per affrontare la fase di emergenza: l’abbassamento del Deflusso minimo vitale (DMV dal 30% al 10%) del livello dei fiumi, lo svasamento concordato con Enel dei bacini idroelettrici alpini – che permette di recuperare acqua dal Lago Maggiore attraverso il fiume Toce – e la deroga al livello minimo del Lago Maggiore (estensione del limite inferiore di svaso da 50 cm a 64).

 

 

 

 

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