Brusone, dopo “Lucifero” la risaia respira

Brusone, dopo “Lucifero” la risaia respira

Diciannovesimo e ultimo bollettino del monitoraggio riguardante gli attacchi di pyricularia, più noto come “brusone”, il patogeno che danneggia il riso.  Dopo settimane di recrudescenza, con segnalazioni ai massimi livelli, il finale denuncia un’attenuazione del fenomeno. A testimonianza del nesso causale esistente fra la propagazione del patogeno e le condizioni climatiche. L’avanzata di “Lucifero”, il grande caldo africano che ha investito l’Italia, ha fatto sentire il suo peso anche al Nord. Ora, con l’arrivo di aria più fresca, anche il “brusone” incontra più resistenza naturale, come dimostrano i parametri rilevati che indicano rischio medio-basso, tranne un medio-alto.
Il progetto di monitoraggio è stato coordinato da Ente Nazionale Risi, in collaborazione con Fan (Fondazione agraria novarese), Regione Piemonte, Province di Novara e Vercelli.
TRINO VERCELLESE 2
OLCENENGO 1
SAN GIACOMO VERCELLESE 1
CAMERIANO 1
NIBBIA 1
TERDOBBIATE 1

Significato della segnalazione:
Rischio 0 – basso: condizioni scarsamente favorevoli all’insorgenza del brusone;
Rischio 1 – medio/basso: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone solo in
presenza di un fattore predisponente (varietà sensibili,
terreni leggeri, concimazioni abbondanti,..);
Rischio 2 – medio/alto: condizioni favorevoli all’insorgenza del brusone in presenza di
più fattori predisponenti (varietà sensibili, terreni leggeri,
concimazioni abbondanti,..);
Rischio 3 – alto: condizioni estremamente favorevoli all’insorgenza del brusone.

Nella foto: una delle centraline captaspore

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