Bergamotto e chinotto. La rivincita degli agrumi figli di un Dio minore

di Gianfranco Quaglia

E’ il tempo degli agrumi dimenticati, malgrado siano eccellenze del  Made in Italy. Protagonisti di questo inverno, si stanno prendendo una rivincita di notorietà sui più blasonati e tradizionali limoni, arance, mandarini, mandaranci. Non è soltanto una questione economica, ma una tendenza che spinge i consumatori a inseguire l’onda salutistica, spinta anche dalla scienza medica. Stiamo parlando del bergamotto, del cedro e del chinotto. E per chi associa quest’ultimo alle bibite è bene ricordare che proprio il chinotto è un agrume. A Finale Ligure (Savona) è diventato anche presidio Slow Food e ha stuzzicato la fantasia di un agricoltore appassionato come Giacomo Mimmo Parodi, conosciuto da migliaia di villeggianti che lo frequentano sulle piazze dove è riferimento di Campagna Amica Coldiretti: lui con il chinotto e le olive taggiasche del frantoio Tavian ha ricavato il Chin’oro, un olio aromatizzato utilizzato per pesci e carni e ha vinto il Premio Eccellenza Finalese.

Dalla Liguria alla Calabria e alla Romagna. Per parlare di un altro fenomeno naturale diventato un “must” in questo inverno 2017-2018: il bergamotto. Definito dai cardiologi un salva-cuore per la sua elevata concentrazione di bioflavonoidi. Il professor Vincenzo Montemurro, membro del consiglio direttivo della società italiana di cardiologia ricorda infatti che dal succo del bergamotto sono stati estratte strutture analoghe alle statine, i farmaci inibitori del colesterolo. Patria di questo agrume Dop, unico al mondo, è la Calabria: sul mercato arrivano ogni anno 22 mila quintali, con un fatturato di 3 milioni di euro. La crescita è esponenziale grazie proprio a una maggiore conoscenza delle proprietà salutistiche. Sino a poco tempo fa il bergamotto era considerato un frutto marginale, oggi è di eccellenza, anche grazie a una azienda di Cesena, Citrus, che promuove l’orto naturale e destina parte del ricavato proveniente da ogni singolo prodotto per sostenere la ricerca scientifica.

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