Avvisi ai naviganti: un piano per rilanciare il mais

Avvisi ai naviganti: un piano per rilanciare il mais

Vertice al Mipaaf per il mais

Si è tenuto al Ministero dell’agricoltura un convegno sulla maiscoltura e sulla necessità di un suo rilancio a livello nazionale. L’incontro al Mipaaf è stato l’atto conclusivo del lavoro durato oltre un anno del `gruppo di lavoro mais’, costituito in forma spontanea dai componenti di tutta la filiera e che ha prodotto un dettagliato documento finalizzato proprio al rilancio della maiscoltura. Documento che, in gran parte, è stato fatto proprio dai tecnici del Mipaaf e opportunamente integrato. All’incontro – cui erano presenti funzionari e dirigenti di Confagricoltura – sono state avanzate le istanze dei maiscoltori che, al termine, si sono dichiarati soddisfatti dell’iter che verrà intrapreso e che prevede tre passaggi: 1) creazione di un tavolo tecnico permanente del mais (ad oggi iniziativa del tutto spontanea della filiera) dietro richiesta formale da parte della filiera al Ministero; 2) predisposizione di un piano mais (di indirizzo e coordinamento) come primo punto di lavoro del tavolo tecnico permanente; 3) eventuale successiva preventivazione di un capitolo di spesa a sostegno del comparto. Il documento di lavoro presentato ed integrato al convegno verrà passato al direttore generale del Mipaaf e al capo dipartimento di riferimento, che lo inoltrerà poi alla parte politica (quando ci sarà) per le decisioni del caso.

Cisterne gasolio

Con un decreto il ministero dell’Interno ha precisato che è consentita sino all’11 febbraio 2019 la commercializzazione e l’installazione dei contenitori-distributori, vale a dire le cisterne aziendali per il gasolio, prodotti prima dell’entrata in vigore del decreto del 22 novembre 2017, purché ovviamente conformi alle precedenti disposizioni. Restano comunque in vigore le normative del decreto 22 novembre 2017 sulla prevenzione dagli incendi per le aziende dotate di cisterne (distanze, presenza estintori, ecc.).

Più potere alle Regioni nella Pac

Le Regioni alzano la voce a Bruxelles, per una Politica agricola comune con la C maiuscola, dotata di adeguate risorse, in cui le Regioni continuino a giocare un ruolo di primo piano nell’adattare gli strumenti di sostegno ai contesti produttivi e territoriali tenendo conto delle identità locali. Rispetto alla proposta della Commissione per la nuova Pac c’è preoccupazione per il taglio delle risorse, particolarmente pesanti per lo sviluppo rurale, e per il rischio di una rinazionalizzazione delle politiche agricole che potrebbe introdurre delle distorsioni della concorrenza all’interno del mercato unico.

 

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