Avvisi ai naviganti: con il Psr le macchine mettono il turbo

Avvisi ai naviganti: con il Psr le macchine mettono il turbo

di Paolo Guttardi

PSR a tutta velocità

I vari PSR che hanno investito ingenti risorse finanziarie nell’agricoltura conservativa hanno influenzato anche e soprattutto l’industria delle attrezzature agricole, con particolare riferimento alle macchine per la preparazione del terreno, ad iniziare dalle seminatrici da sodo per finire alle classiche combinate con ancore e dischi e rulli compattatori che lavorano il terreno a ridotta profondità. La preparazione alternativa del letto di semina scommette sulla velocità di esecuzione, con trattori che sfrecciano sui campi fino a 20 Km/h e sulla lavorazione superficiale e in più sulla possibilità di aggiungere elementi per la semina, in contemporanea, di una cover crop.

In tema di PSR è al via il nuovo Bando piemontese sulla biodiversità delle risaie e sulle tecniche di agricoltura conservativa, limitatamente alle azioni 10.1.3/2 – semina su sodo e 10.1.3/3 – apporto di matrici organiche.

Vendere o tenere ?

Il 2020 è alle porte e con esso la nuova Pac, presumibilmente un ulteriore livellamento dei pagamenti diretti, con una attenzione particolare per il lavoro. In tale attesa si prospetta per l’agricoltore che oggi ha titoli in eccedenza rispetto alla sua superficie ammissibile, il quesito se venderli o conservarli ? La risposta è nella prospettiva futura: se c’è l’opportunità concreta di aumentare la superficie aziendale nel 2019 è opportuno mantenere il possesso dei titoli Pac per poterli attivare sui nuovi terreni. Viceversa, in caso contrario è opportuno già quest’anno vendere i titoli in modo da capitalizzare il relativo valore, per non incorrere nel loro riversamento nella Riserva Nazionale. Tenendo conto altresì che non esiste più la rotazione automatica.

Quest’anno inoltre andrà in vigore il Regolamento Omnibus, che per i produttori della pianura padana riserva una sorpresa amara, i quali si vedono prospettare all’orizzonte un notevole taglio delle risorse a loro destinate dalla Comunità Europea. Come noto, infatti, per poter consentire ai produttori delle zone montane o svantaggiate l’accesso alla Riserva al fine di aumentare il valore dei loro titoli o l’assegnazione dei nuovi titoli, si avrà, nel contempo, un taglio nel valore dei titoli in possesso degli altri produttori che potrebbe arrivare fino al 18 per cento. In soldoni solo per i produttori della pianura vercellese si tratta di perdere circa 13 milioni di euro all’anno di contributi pac, a fronte di benefici per i restanti produttori delle zone montane e svantaggiate (circa 377 mila a livello nazionale) di poche centinaia di euro ciascuno.

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