Arriva anche mozzarella polacca, Coldiretti blinda il Brennero

Arriva anche mozzarella polacca, Coldiretti blinda il Brennero

Presente in forze la delegazione di Coldiretti Piemonte che, con i suoi allevatori provenienti in particolare dalle province di Cuneo, Novara e Verbano Cusio Ossola, Vercelli ed Asti, aveva già raggiunto nella notte l’area di parcheggio “Brennero” al km 1 dell’autostrada del Brennero – direzione sud (Austria-Italia). Arrivati oltre al presidente ed al direttore regionali Delia Revelli ed Antonio De Concilio, i direttori, i presidenti ed i dirigenti delle province piemontesi.

“Occorre fermare chi fa affari sulle spalle dei nostri agricoltori e dei consumatori con le speculazioni sui prodotti, favorite dalla mancanza di trasparenza sulla reale origine e sulle caratteristiche degli alimenti, che stanno provocando l’abbandono delle campagne con conseguenze devastanti sull’economia e sull’occupazione, oltre che sull’immagine del Made in Italy nel mondo”, ha affermato Delia Revelli presidente di Coldiretti Piemonte.

Sono state aperte cisterne di latte provenienti dalla Germania e dall’Austria con oltre 50 mila litri di latte destinato alle diverse regioni italiane: dal Molise alla Liguria, oltre a camion frigo con salumi con etichette sbiadite sulle quali non erano chiari i dati di provenienza, fino ad arrivare alle mozzarelle che giungono con confezione italiana dalla Polonia.

“Queste contraffazioni ed usurpazioni, unitamente ai tentativi di inganno come l’utilizzo della polvere di latte per la produzione dei nostri formaggi, mettono seriamente a rischio il settore agricolo – ha spiegato Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte – Il lattiero caseario piemontese ha numeri importanti: conta, infatti, 1900 aziende, oltre 8 mila addetti, vale 390 milioni di produzione lorda vendibile e ha a disposizione circa 8 milioni di quintali di produzioni. L’invasione di materie prime estere spinge prima alla svendita agli stranieri dei nostri marchi piu’ prestigiosi, poi alla delocalizzazione delle attività produttive, mettendo a rischio la sicurezza alimentare ed ambientale dei consumatori”.coldiretti1

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