Crisi del riso: il piano del ministro in 5 mosse (fotogallery)

Crisi del riso: il piano del ministro in 5 mosse (fotogallery)

DecretoRiso italiano alla riscossa. Dall’incontro organizzato al Ministero delle Politiche Agricole sono uscite linee d’intervento per fronteggiare la crisi che ha colpito il settore. Il ministro Maurizio Martina ha annunciato una serie di azioni: introduzione dell’etichettatura obbligatoria e clausola di salvaguardia contro l’import. Al tavolo di filiera erano presenti l’assessore all’agricoltura della Regione Piemonte Giorgio Ferrero in rappresentanza anchedella Lombardia, l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto Giuseppe Pan, esponenti della Regione Sardegna, le principali organizzazioni agricole, i rappresentanti dell’industria, l’Ente Nazionale Risi con il presidente Paolo Carrà, Mario Francese neoconfermato alla presidenza dell’Airi (Associazione industrie risiere italiane), Giampiero Val (Unità di ricerca per la risicoltura) del Crea.

“Vogliamo introdurre – ha dichiarato il Ministro Martina – l’obbligo di indicazione dell’origine del riso in etichetta. Lo chiediamo a livello europeo e, in accordo con il ministro Calenda, siamo pronti a sperimentare questo strumento in Italia. Oltre l’80% dei cittadini che hanno partecipato alla nostra consultazione pubblica ci chiede informazioni chiare sulla provenienza di questo prodotto. Per rispondere alla crisi del riso che sta mettendo in difficoltà migliaia di agricoltori in tanti nostri territori chiediamo alla Commissione Ue di fermare le importazioni a dazio zero che hanno creato uno squilibrio di mercato evidente, peraltro senza generare effetti positivi per i piccoli produttori dei paesi asiatici dai quali importiamo. Chiediamo l’attivazione urgente della clausola di salvaguardia. Allo stesso tempo siamo pronti ad estendere anche al settore risicolo la sperimentazione dell’assicurazione agevolata salva ricavi, come fatto per il grano. Può essere uno strumento concreto di protezione del reddito a fronte di forte oscillazioni dei prezzi delle materie prime. Per sostenere il settore investiremo 2 milioni di euro sulla promozione delle qualità del riso”.

Ecco in cinque mosse il piano Martina:

1) ETICHETTATURA D’ORIGINE OBBLIGATORIA PER IL RISO – PRONTO DECRETO

Grazie all’accordo tra il ministro Martina e il ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda è pronto uno schema di decreto per la sperimentazione dell’obbligo di indicazione dell’origine in etichetta per il riso. Il provvedimento prevede che sull’etichetta del riso devono essere indicati il Paese di coltivazione del riso e quello di trasformazione. Le indicazioni sull’origine dovranno essere apposte in etichetta in un punto evidente e nello stesso campo visivo in modo da essere facilmente riconoscibili, chiaramente leggibili ed indelebili.

2) RINNOVO RICHIESTA ATTIVAZIONE DELLA CLAUSOLA DI SALVAGUARDIA

Alla luce dell’andamento dei prezzi del riso e dell’aumento delle importazioni a dazio zero dai Paesi Meno Avanzati il Mipaaf è pronto ad integrare il dossier già aperto con la Commissione per rinnovare la richiesta di attivazione della clausola di salvaguardia prevista dal regolamento UE n. 978/2012. Dal monitoraggio del comparto, infatti, si evidenziano almeno due nuovi elementi oggettivi, che determinano ulteriori effetti negativi, aggravando la situazione di difficoltà. Nello specifico, si tratta del costante trend negativo registrato sulle principali piazze nazionale ed anche europee delle quotazioni del risone. Inoltre, c’è un oggettivo incremento degli stock, sia a livello UE (546.000 ton. +24% dal 2014/15) sia a livello nazionale (260.111 ton. +45% dal 2015/16): variabili queste ultime che determinano un’azione sinergica negativa, deprimendo ulteriormente il mercato. Questi dati verranno integrati in tempi rapidi al dossier per il rinnovo della richiesta di attivazione della clausola.

3) LETTERA AL COMMISSARIO UE HOGAN E AI MINISTRI DEI PAESI PRODUTTORI

Per sostenere l’attivazione della clausola di salvaguardia e per contribuire alla riforma del regolamento 978/2012 il Ministro Maurizio Martina ha disposto l’invio di comunicazioni al Commissario Ue Phil Hogan e ai Paesi Produttori.

Nella lettera al Commissario il ministro evidenzia, come già fatto in occasione della riunione bilaterale con lo stesso Hogan a Verona, la necessità di attivare la clausola e di dare risposte concrete ai risicoltori europei e italiani in particolare. In particolare si sottolinea la necessità di una revisione del regolamento 978/2012 in modo da prevedere meccanismi più forti di tutela dei redditi dei produttori. Nelle more si chiede l’attivazione di contingenti quantitativi alle importazioni di riso a dazio zero dai PMA.

Il ministro, per costruire un asse politico forte a sostegno della richiesta dell’attivazione della clausola, ha inviato una richiesta formale di sostegno a tutti i Paesi produttori: Portogallo, Spagna, Francia, Grecia, Romania, Bulgaria. Nella comunicazione si fa riferimento alle richieste del “Primo forum del riso europeo”, tenutosi a Milano il 20 febbraio 2017, dove tutti i rappresentanti dei Paesi hanno sostenuto l’iniziativa dell’Italia a difesa del settore e si sono impegnati, con uno sforzo comune, a rafforzare l’azione propositiva degli operatori della filiera dell’Unione.

4) SPERIMENTAZIONE POLIZZA RICAVI PER IL SETTORE RISICOLO

Il Ministero si impegna ad estendere la sperimentazione della polizza ricavi, avviata per il settore del grano, anche alla filiera risicola. Attraverso questo strumento, un produttore agricolo di riso potrà sottoscrivere la polizza ricavo, pagando un premio alle assicurazioni che viene coperto per il 65% dall’agevolazione del ministero. Nel caso il ricavo scenda del 20% rispetto alla media triennale del ricavo per ettaro, l’agricoltore riceverà dalla compagnia assicurativa un indennizzo per la perdita di reddito.

5) PROMOZIONE – STANZIAMENTO DI 2 MILIONI DI EURO PER IL SETTORE DEL RISO

Per sostenere e promuovere la filiera risicola il Mipaaf si impegna allo stanziamento di 2 milioni di euro per campagne di comunicazione dedicate da sviluppare in coordinamento con l’Ente Risi. L’obiettivo è quello di contribuire ad una maggiore conoscenza delle caratteristiche del prodotto e a un rilancio dei consumi di riso, valorizzando il lavoro dei produttori agricoli.

Le reazioni

Paolo Carrà, presidente Ente nazionaòle Risi: “Passi avanti improtanti. Sul fronte dell’etichettatura il minsitro ha optato per una scelta italiana invece che europea. L’improtante è che si avvii l’iter, sappiamo per esperienza che sarà luingo, considerandol che il latte arriva dopo due anni, perché ocorre superare tutte le fasi tecniche. Sulla clausola di salvaguarda è urgente far partire l’azione per modificare il regolamento, così come previsto dalla normativa europea”.

Soddisfatto l’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero: “E’ una gran bella notizia, l’etichettatura obbligatoria è lo strumento principale e necessario per valorizzare sul mercato il riso piemontese che, ricordiamo, con circa 8 milioni di quintali di produzione annua, rappresenta oltre il 50% della produzione nazionale. Ora il nostro riso è anonimo, sul mercato vale tanto quello prodotto da altri paesi, anche asiatici, e venduto a un prezzo molto più basso. Abbiamo necessità di far riconoscere al consumatore il nostro riso che per qualità, tecniche di coltivazione e prodotti utilizzati è una vera eccellenza. L’etichettatura obbligatoria svolge questa funzione: svela la provenienza del riso, in modo che i consumatori sappiano cosa c’è nella scatola di riso che comprano e possano scegliere autonomamente cosa comprare. L’etichettatura è una richiesta che sosteniamo da tempo e trova anche il consenso unanime del Consiglio regionale che in un ordine del giorno ieri l’ha richiesta espressamente”.

I piemontesi

Oltre 600 i risicoltori provenienti da tutto il Piemonte con la presidente della Coldiretti regionale Delia Revelli, il presidente della Coldiretti interprovinciale Novara Vco Sara Baudo, il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella con delega al settore risicolo Paolo Dellarole ed il Delegato Confederale Bruno Rivarossa.

Dall’aumento del 346% degli arrivi dal Vietnam al +34% dalla Thailandia: mai così tanto riso straniero è arrivato in Italia come nel 2016. Una vera invasione da oriente da cui proviene quasi la metà delle importazioni che hanno raggiunto il record storico di 244 milioni di chili. E’ quanto è emerso dal Dossier #SosRisoItaliano, elaborato da Coldiretti su dati Istat, e presentato nel corso della manifestazione dal presidente Roberto Moncalvo. Sotto accusa c’è l’introduzione da parte dell’Ue del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime EBA, con il riso lavorato importato in Europa senza essere sottoposto a dazi che è passato dal 35% del 2008/2009 al 68% del 2015/2016, secondo l’analisi di Coldiretti.

“E’ insostenibile questa situazione per i nostri risicoltori” spiega Dellarole.”Il fatto che i dazi non vengano più pagati sta agevolando solo le multinazionali del commercio e a farne le spese, invece, sono le imprese risicole”.

“Servono tempestivi ed efficaci interventi comunitari nei confronti delle importazioni incontrollate, che prevengano il rischio di perdite economiche per i risicoltori e non agiscano dopo che i danni si sono già verificati” aggiunge il presidente di Coldiretti Novara Vco Baudo. “In tal senso, è necessario attivare la clausola di salvaguardia per il ripristino dei dazi”.

La presidente di Coldiretti Piemonte Revelli: “Con oltre 116 mila ettari, 1.100 aziende ed una produzione di 8 milioni di quintali il Piemonte rappresenta la più importante realtà risicola. Realtà che va difesa e sostenuta con tutti gli sforzi necessari, come sta facendo la nostra Organizzazione. Ben venga, quindi, quanto annunciato dal Ministro Martina”-

“Purtroppo nel comparto esistono ancora comportamenti obsoleti – sottolinea il delegato Confederale Rivarossa – l’Ente Risi così come sta operando oggi non ha alcun significato ed, anzi, ha abbandonato il suo ruolo di difesa delle produzioni di riso Made in Italy, piegandosi alle logiche delle lobby industriali. Un sistema, quindi, che va totalmente rivisto al fine di dare un vero impulso alla risicoltura nazionale e piemontese”.

Dichiarazione dei deputati Pd Oliverio, Falcone, Rostellato

“Una grande vittoria per il riso italiano l’annuncio del decreto per sperimentare in Italia l’origine dei prodotti a base di riso nell’etichetta. Una vittoria che nasce dall’ incontro tra la determinazione dei coltivatori italiani, che vogliono tutelare il proprio prodotto e la sua qualità, e il ministro dell’Agricoltura, sempre attento a questo comparto e che ce la mette davvero tutta per accogliere le loro giuste richieste. Un’operazione che vede la partecipazione importante del ministro dello Sviluppo Economico Calenda: un tandem tra i due ministeri fondamentale per arrivare a un risultato concerto.

L’Europa ha ormai capito il valore del Made in Italye e sa che per difenderlo non siamo disponibili a passi indietro. Lo ha spiegato bene Martina oggi che ha esplicitamente chiesto aiuto alla Ue per attivare ‘rapidissimamente’ l’obbligatorietà dell’etichettatura del riso. Obbligatorietà che abbiamo già ottenuto per il grano e il latte, per il quale avremo la provenineza sulle confezioni a partire dal 19 aprile”.

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