Carlo Robiglio fondatore, presidente e ceo della holding Ebano è il nuovo presidente di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv), che rappresenta 713 aziende con quasi 48.500 addetti complessivi, per il quadriennio 2025-2029. L’elezione è avvenuta con voto unanime il 6 giugno a Novara, durante la parte privata dell’assemblea annuale di Cnvv. Robiglio, classe 1963, ha fondato nel 1992 la società editrice Interlinea, implementando negli anni l’attività editoriale con aziende specializzate in formazione innovativa, comunicazione e digital economy. Da sempre impegnato nella rappresentanza confindustriale, è stato presidente dei Giovani Imprenditori e poi della Piccola Industria sia dell’Associazione Industriali di Novara sia di Confindustria Piemonte, per diventare presidente di Piccola Industria di Confindustria e vicepresidente nazionale di Confindustria dal 2017 al 2021. È stato anche, tra il 2016 e il 2022, presidente, vicepresidente e consigliere di amministrazione del gruppo “Il Sole 24 Ore”.
Insieme a Robiglio sono stati eletti, in qualità di vicepresidenti, anche gli imprenditori che lo affiancheranno nel Consiglio di presidenza, insieme al presidente del Comitato Piccola Industria, Stefano Arrigoni (procuratore della Fides di San Pietro Mosezzo), e al presidente del Gruppo Giovani Imprenditori, Marco Brugo Ceriotti (amministratore della Riseria Ceriotti di Novara). Si tratta di Isabella Bosatra (amministratore delegato della Stamperia Bosatra di Borgosesia), Riccardo Cavanna (presidente e Lead Strategist della Cavanna di Prato Sesia), Luigi Maffioli (direttore tecnico della Gottifredi Maffioli di Novara), Alberto Marazzato (amministratore delegato del Gruppo Marazzato di Borgo Vercelli), Federica Massari (direttrice dello stabilimento di Novara del Gruppo Barilla), Francesca Paffoni (presidente, Ceo e General Manager della Rubinetteria Paffoni di Pogno), e Marco Sciamanna (presidente del Cda di Memc Electronic Materials, filiale italiana del gruppo taiwanese GlobalWafers).
«Saremo – ha dichiarato Robiglio dopo la sua elezione – sempre aperti all’ascolto e al confronto, che ci aiuteranno a dare consistenza a una strategia orientata allo sviluppo delle nostre imprese e del nostro territorio. Promuoveremo la “cultura di impresa” per far crescere in dimensioni, competenze e competitività le aziende, mettendo sempre al centro il valore alle persone. Rafforzeremo le sinergie con le scuole e gli enti formativi e supporteremo Pmi e multinazionali nel loro percorso di innovazione attraverso servizi di elevato valore aggiunto. Il nostro ruolo di rappresentanza dovrà sempre più essere, in ragione della responsabilità sociale della quale ci sentiamo permeati, di confronto e di interlocuzione con la pubblica amministrazione e con la politica in generale. Novara, Vercelli, Cusio e Valsesia rappresentano aree e imprese che vanno presidiate al meglio. Ringrazio Gianni Filippa per la vicinanza, il confronto costante e i consigli. La voglia e la passione non ci mancano e tutti insieme sapremo raccogliere i frutti del nostro impegno in rappresentanza di tutte le aziende associate a Confindustria Novara Vercelli Valsesia».
«Nei prossimi anni Novara e il territorio circostante attrarranno colossali investimenti e questo è già oggi una grande opportunità, destinata a cambiare nel profondo le prospettive di questa parte di Piemonte. Come Confindustria Novara Vercelli Valsesia dovremo essere protagonisti di questa evoluzione, per la crescita delle nostre imprese, per i nostri giovani, per le nostre comunità. Sono fermamente convinto che le ricadute degli investimenti sull’area novarese possano diventare un “ponte” per lo sviluppo ecosistemico di tutto il quadrante della nostra Associazione, in una virtuosa logica di interconnessione delle differenti aree. Dobbiamo lavorare quasi in simbiosi con le amministrazioni per fare in modo che questi investimenti diventino volano per la crescita».
«Dovremo anche rafforzare – ha aggiunto Robiglio – il rapporto con le nuove generazioni, avvicinando sempre più giovani alle imprese e aumentando le sinergie i rapporti con il mondo della scuola e della formazione, in un territorio in cui i “Neet”, che non studiano e non lavorano, sono il 20%, e il calo demografico sta avendo un forte impatto sul comparto produttivo, con la crescente carenza di manodopera qualificata e il progressivo invecchiamento della popolazione attiva.
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