Quel risotto celebrativo è musica per palati fini

di Gianfranco Quaglia

Un risotto come uno spartito, con le note musicali, pronto in tavola per essere ammirato, assaggiato, interpretato. Insomma, un’opera artistica, inventata dallo chef Eugenio Moreni. E’ il “Risotto Viotti” nato per celebrare i 200 anni della morte di Giovan Battista Viotti, il più importante musicista piemontese, con materie prime simbolo di Vercelli (patria natale), Francia e Gran Bretagna, terre care al noto compositore e violinista italiano. Il “capolavoro” nato in cucina sarà disponibile nei menù dei principali ristoranti vercellesi dal 13 aprile al 2 giugno, periodo durante il quale nel polo espositivo Arca è stata allestita la mostra immersiva e multimediale “Viotti e Stradivari, la ricerca della perfezione”, con la voce guida di Pierpaolo Spollon. Che “c’azzeccano”, verrebbe da dire, il riso e due artisti come Viotti e Stradivari? C’entrano eccome, quando siamo in presenza di autentiche opere d’arte. Appunto il riso coltivato, poi interpretato da uno chef che lo sa eseguire in cucina come fosse uno spartito; le composizioni musicali di Viotti e i violini di Stradivari. La ricetta, promossa da Ascom Fipe di Vercelli e firmata dall’executive chef Moreni, è stato realizzato con riso Carnaroli, Nebbiolo delle Coste del Sesia, fonduta di Camembert, nocciole tostate e horseradish cress: gli ingredienti legati al percorso artistico e ai luoghi viottiani. Il “Risotto Viotti” è stato presentato ufficialmente in occasione dell’apertura delle celebrazioni per il bicentenario viottiano, tenute a Fontanetto Po (paese natale di Viotti).

 

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