Langhe e Colline del Prosecco patrimoni Unesco. E perché no la risaia?

Langhe e Colline del Prosecco patrimoni Unesco. E perché no la risaia?

“Le colline del Prosecco” di Conegliano e Valdobbiadene “da oggi sono Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco. Grazie alla loro bellezza paesaggistica, culturale, agricola unica e al gran lavoro promozionale di squadra del sistema-Paese”. Un riconoscimento arrivato dopo l’intensa campagna di promozione e gli sforzi congiunti di tutti gli operatori, dei politici di due Regioni, Veneto e Friuli, sulle quali si estende l’area di coltivazione e di produzione di oltre mezzo miliardo di bottiglie, esportate in tuto il mondo. Il traguardo segue di qualche anno quello già conquistato da un’altra zona vocata al vino, Langhe-Roero-Monferrato, in Piemonte. A questo punto altri comparti agricoli e paesaggistici potrebbero aspirare: ad esempio la risaia. Il triangolo d’oro della risicoltura italiana (Vercelli-Novara-Pavia) ha tutte le carte e i presupposti da giocare: è un ambiente unico, realizzato nei secoli dall’uomo e preservato, riconosciuto anche dall’Unione Europea. Il passo successivo, quello dell’Unesco, dovrebbe essere a portata di mano.

Nella foto: le colline del Prosecco

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