In risaia, nel ricordo di Giulia Maria Crespi

di Gianfranco Quaglia

Se pensiamo a un’icona antesignana dell’agricoltura sostenibile e della difesa dell’ambiente, la figura più rappresentativa non può che essere Giulia Maria Crespi, carismatica fondatrice e presidente del Fai (Fondo ambiente italiano). La sua scomparsa (tre anni fa) ha lasciato un vuoto, ma il suo messaggio è stato raccolto da migliaia di appassionati e difensori del patrimonio italiano. La missione sta contagiando, per fortuna, anche i giovani, come dimostra il “caso Novara”, dove la delegazione Fai ora presieduta da Matteo Caporusso ha raccolto attorno a sé decine di delegati millennials e alcuni appartenenti alla Generazione Z. Con loro molti volontari collaudati, che trasmettono il valore del territorio. Come Giuseppina e Alessia Barbaglia, che da anni si battono per promuovere il ruolo della civiltà rurale. Nell’intenso programma della prossima primavera, presentato con l’intervento della presidente regionale piemontese Fai, Maria Cattaneo Leonetti, spiccano due giornate che raccontano la storia della risaia novarese. Sarebbero piaciute a Giulia Maria Crespi, lei che coltivava il riso alle Cascine Orsine di Bereguardo (Pavia), dove aveva introdotto il metodo biodinamico, con l’assoluta assenza della chimica.

In suo onore e nel ricordo di un’imprenditrice polivalente domenica 21 maggio il Fai si trasferirà in un cascinale-modello, “La Mondina” di Casalbeltrame, in provincia di Novara, per una giornata immersiva: riso, gastronomia, animali, racconti. i visitatori saranno accolti da un’altra imprenditrice, Cristina Brizzolari, che oggi produce Carnaroli e Artemide (varietà di riso nero).

Un’altra visita, sempre in risaia, il 16 aprile alla Cascina Graziosa di Casalino (NO), dove gli allievi della scuola di Biandrate racconteranno favole ambientate nella natura. Qui, nel 1956, fu girato il film “La risaia” con Elsa Martinelli, la seconda pellicola (non da tutti ricordata) dopo quella del celeberrimo “Riso Amaro”, che Silvana Mangano interpretò nelle campagne vercellesi.

 

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