Idee, progetti, promesse per uscire dalla “Caporetto dell’acqua”

Idee, progetti, promesse per uscire dalla “Caporetto dell’acqua”

di Gianfranco Quaglia

“Qui c’è l’Università dell’acqua, ma ora siamo alla Caporetto di turno”. Non ha usato giri di parole Vittorio Viora, presidente di Anbi Piemonte, l’associazione che riunisce i consorzi d’irrigazione e bonifica, nell’illustrare al Teatro Civico di Vercelli la drammatica situazione in cui versa l’agricoltura piemontese, in particolare la risaia, a causa della siccità. Oggi il Piemonte è considerata la regione d’Italia più arida, ed è sufficiente questa constatazione per richiamare l’attenzione della politica e di coloro che devono prendere le decisioni. Gli Stati Generali dell’acqua c’erano tutti, a Vercelli, e sul palcoscenico del teatro si sono alternati a parlare gli esponenti del Governo regionale e nazionale: dal presidente della regione Alberto Cirio, agli assessori Marco Protopapa e Matteo Marnati. Due ministri: Matteo Salvini e Gilberto Pichetto Fratin. L’occasione del richiamo è stata fornita dalla celebrazione di due anniversari: i 100 anni di bonifica in Italia e i 170 di Ovest Sesia. Tutti concordi: occorre agire in fretta. tradotto: dare ilvia libera agli invasi per stoccare l’acqua piovana e utilizzarla quando serve. “Bisogna sbloccare i cantieri fermi da troppo tempo e salvare l’acqua piovana, pe poi distribuirla agli agricoltori e ai cittadini” ha detto Salvini. Ha proseguito il ministro alle infrastrutture: “Stiamo sbloccando finanziamenti per progettare dighe e invasi. Se qualche pseudo ambientalista per ideologia dice no a tutto, non ha capito. Nei prossimi mesi riusciremo a dare il via ap progetti per circa un miliardo di euro”. Gilberto Pichetto Fratin: “pe alcune di queste opere, ad esempio le dighe, è necessario dare poteri commissariali. In Italia abbiamo il 40 per cento di dispersione d’acqua e raccogliamo appena il 10% di quella che cade. Mentre in Spagna sono al 37%. Dobbiamo realizzare invasi, piccoli e grandi”.
“per un territorio he nel 2022 è stato il meno piovoso d’Europa – ha detto Alberto Cirio – abbiamo 300 milioni incorso di spesa, di cui 55 nel nuovo programma di sviluppo rurale per venti da tre miliardi di euro che chidiamo allo Stato”. L’assessore Protopapa: “Bisogna concepire progetti pilota che si rivolgano al principio dei micro invasi. Sarebbe anche un modo per aiutare le piccole amministrazioni a essere pronte a utilizzare future risorse economioche”. L’assessore Marnati: “Ci sono 349 progtti, dei quali 23 riguardano i grandi invasi per la cui realizzazione richiederebbe 3 milairdi e mezzo. Siamo pronti per realizzarli e utilizzare i primi fondi discponibilioche arriverano dall’Europa e dal Governo”.
Hanno parlato del “Piano laghetti” il direttore e il presidente di Anbi nazionale, Massimo Gargano e Francesco Vincenzi: “Pronti a realizzare 10 mila piccoli invasi entro il 2030”. Per le organizzazioni agricole sono intervenuti Roberto Moncalvo (presidente Coldiretti), Enrico Allasia (presidente Confagreicoltura), Gabriele Carenini (presidente Cia). civico

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