Scoppia la polemica sul futuro assetto di Ovest Sesia, con sede a Vercelli, una delle associazioni irrigue italiane e longeve, nata da un’intuizione di Camillo Benso di Cavour oltre 170 ani fa, diventata punto di riferimento della risicoltura.
Confagricoltura Vercelli-Biella prende una posizione netta contro l’ipotesi di trasformare l’Associazione in consorzio di bonifica. “Alla luce della condivisione con la Regione, da parte dei vertici dell’Associazione, della proposta di bonifica, l’organizzazione agricola – presieduta da Benedetto Coppo – mette in guardia sul rischio di snaturare un modello di gestione dell’acqua efficiente, autonomo e radicato nella tradizione agricola del territorio. Siamo l’unica associazione agricola di categoria che si oppone apertamente, a dispetto del silenzio assordante delle altre. Difendiamo un modello che funziona, perché difendiamo gli agricoltori e la loro autonomia di gestione dell’acqua».
In una nota diffusa agli organi di stampa, si sottolinea che “Ovest Sesia, con oltre 170 anni di storia, rappresenta un unicum a livello nazionale: un sistema di autogoverno costruito dagli agricoltori per assicurare l’irrigazione e la sicurezza idraulica del territorio. La rete idrica vercellese, nata per servire i campi, si è rivelata nel tempo anche un presidio di difesa idrogeologica, capace di regimare le acque meteoriche e prevenire rischi alluvionali”.
Confagricoltura precisa che questo equilibrio non deve essere compromesso da riforme calate dall’alto da logiche politico-burocratiche o da assimilazioni a modelli di altre regioni che non tengono conto della specificità piemontese. “Eventuali innovazioni o interventi normativi devono nascere dal confronto con il mondo agricolo. La gestione diretta da parte degli agricoltori – evidenzia l’organizzazione – ha garantito tempestività negli interventi, conoscenza capillare del territorio e contenimento dei costi di esercizio”.
C’è il rischio – secondo Confagri Vercelli-Biella – che la trasformazione in consorzio di bonifica comporti un inevitabile appesantimento burocratico, con la presenza di rappresentanti politici nei consigli di amministrazione e una minore flessibilità gestionale: «Non si può pensare di sostituire un sistema virtuoso con una struttura più rigida e distante dagli agricoltori – . L’acqua è una risorsa vitale che deve restare nelle mani di chi la conosce e la utilizza ogni giorno».
Altro punto critico è il cosiddetto “piano di classifica”, che potrebbe introdurre nuovi oneri anche per le acque di scolo e di colatura, determinando un aumento dei costi a carico delle aziende agricole ed anche della collettività.
Criticità e perplessità sono poi espresse in merito all’adesione, da parte di Ovest Sesia, al progetto di coutenza per la realizzazione di una centrale idroelettrica sul canale Cavour, “avvenuta senza un adeguato coinvolgimento del mondo agricolo”. Pur senza entrare nel merito tecnico dell’iniziativa, l’associazione si chiede «perché si voglia imporre un nuovo vincolo su un comprensorio irriguo che non ha ancora risolto le criticità emerse durante la siccità del 2022. È scontato che gli introiti della vendita dell’energia elettrica rappresentino una voce importante del bilancio dell’Associazione irrigua ma non si deve mettere a rischio l’approvvigionamento idrico del territorio”.
Infine Confagricoltura lancia “un appello di coerenza” (così lo definisce) in vista delle prossime elezioni per il rinnovo degli organi direttivi dell’Ovest Sesia, in programma il 2 dicembre: “Auspica che la nuova dirigenza sia cosciente dei rischi della trasformazione in consorzio di bonifica. Il futuro della gestione irrigua del Vercellese deve restare nelle mani degli agricoltori – conclude Confagricoltura – nel solco di una tradizione che da oltre un secolo garantisce equilibrio idraulico, sicurezza e prosperità agricola al territorio».

You must be logged in to post a comment Login