Per la prima volta nella storia, un esponente del comparto aceti è stato nominato al vertice di Federvini. Giacomo Ponti, classe 1972, che guida l’azienda familiare nel 1787 a Ghemme (NO), nota in tutto il mondo, è diventato presidente della Federazione aderente a Federalimentare e Confindustria. Succede a Micaela Pallini (settore spirit). Vicepresidenti sono stati nominati Aldo Davoli e Piero Mastroberardino. Nell’assumere l’incarico, il neo-presidente ha parlato di fase storica complessa, segnata da forti tensioni internazionali e incertezze. Di fronte, da subito, il problema dazi. A questo proposito, in attesa del 9 luglio, giorno in cui saranno svelati i dazi imposti da Donald Trump, ha dichiarato in un’intervista a “La Stampa” e ripresa da Federvini: “Io peroro dazio zero. Perché le tariffe, oltre a portare nocumento a chi li subisce, danneggiano anche l’economia che dovrebbe trarne del beneficio. Soprattutto nel caso dei nostri prodotti, e in generale del Made in Italy, una volta esportati negli Usa la loro catena del valore si espande per più del 50% sul suolo degli americani…..nel caso poi andasse male dovremo quantificare i danni e valutare cosa si può fare. Di certo però non c’è ristoro che possa sostituirsi ad anni di investimenti fatti dalle imprese».
E interviene anche sulla decisione della Cina di applicare dazi fra il 27,7% e il 34,9% sull’importazione di grappe e brandy dall’UE: “Una barriera tariffaria che riteniamo del tutto ingiustificata e rappresenta un ulteriore elemento di preoccupazione in uno scenario globale sempre più sotto attacco”.
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