Mancavano soltanto ricercatori ucraini e russi al convegno di “Eu-Rice, Research Network”, una due giorni che si è svolta in parte nel campus universitario di Grugliasco (TO) e in parte al Centro Ricerche di Ente Nazionale Risi a Castello d’Agogna (PV). Il professor Aldo Ferrero di Torino, che ha coordinato l’iniziativa, li avrebbe voluti, ma non ha potuto causa conflitto che impedisce di fatto una presenza di studiosi provenienti da quei paesi, dove si coltiva riso. L’Ucraina, conosciuta come granaio d’Europa, coltivava anche riso nella zona che si affaccia sul Mar Nero: circa 50 mila ettari. Superficie che per le conseguenze della guerra, con il territorio devastato dal 2022 si è ridotta a poco più di 1500 ettari. Non solo: il loro centro ricerche, non lontano da Kiev, è stato bombardato e distrutto. Insomma, così come il resto del settore agricolo, anche la risicoltura sta soffrendo e dovrà essere rimessa in testo.
Gli altri ricercatori sono arrivati un po’ da tutta Europa. Una novantina, compresi svizzeri dell’Università di Berna e Politecnico di Torino, dove si stanno sperimentando le reazioni ai cambiamenti climatici, ma anche i residui di arsenico nelle pianticelle di riso. Con gli europei anche alcuni ricercatori cinesi, per un confronto a tutto campo. Obiettivo dell’evento, quello di Eurice Network istituito dal professor Aldo Ferrero dell’Università di Torino all’inizio di quest’anno, era la creazione di una rete di collaborazioni multidisciplinare per rafforzare la ricerca su temi importanti legati alla necessità di migliorare la sostenibilità e la resilienza produttiva, ambientale e socio-economica dei sistemi risicoli europei, aumentando così la competitività del riso europeo su scala globale.
Al Campus di Grugliasco dell’Università di Torino la prima sessione dedicata alle presentazioni scientifiche; il giorno seguente i ricercatori sono stati ospiti del Centro Ricerche dell’Ente Nazionale Risi. Dopo le presentazioni di alcuni lavori scientifici, hanno visitato i campi sperimentali e si sono focalizzati su alcune iniziative dei colleghi italiani, come il progetto RiWeCIS e la piattaforma sperimentale PROMEDRICE.
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