E’ un diario d’amore la storia dell’anno

Di Gianfranco Quaglia

Ci piace salutare l’anno appena trascorso e il 2019 arrivato da poco con una storia d’amore, intrecciata con la passione e l’attenzione di una coltivatrice diretta, senza la quale la vicenda non sarebbe mai venuta alla luce. Storia d’altri tempi, che sarebbe piaciuta ai fans di Liala, ma che fa bene anche ai cuori dei millennials e insegna loro qualcosa di perduto o inesplorato. La storia non è nuova, era emersa in seguito a un articolo pubblicato su “La Stampa”. In sintesi: nell’azienda agrituristica “La Pomera” di Maria Gabriella Trisoglio, frazione San Lorenzo di Vignale Monferrato (AL), è stato ricavato un museo contadino nell’ex fienile: oltre 7 mila reperti che raccontano la storia rurale, ma anche sociale, uno spaccato di come eravamo. Tutti pezzi recuperati e catalogati da Maria Gabriella. Tra questi anche la raccolta, anzi un epistolario di 375 lettere d’amore scambiate tra Bino (l’ingegnere Albino Pietro Carlo Gherzi) e Miulina (Emilietta Elvira Ghisalberti). Lui di Lu Monferrato, lei di Novara. Lui manager in giro per l’Europa, lei impiegata a Milano. Un amore nato a distanza, cresciuto via via attraverso lo scambio di missive dopo la pubblicazione di un annuncio a pagamento sul Corriere della Sera, voluto dal cugino dell’ingegnere a sua insaputa. La “scintilla” alla fine culminò nel matrimonio. Quella storia d’amore è diventata un diario unico e l’Archivio Diaristico Nazionale, con sede a Pieve Santo Stefano (AR) l’ha voluto fra le opere partecipanti al concorso riservato a scritture autobiografiche inedite, indetto ogni anno. Quella storia forse non diventerà mai un best seller, ma è valsa a Gabriella Trisoglio la soddisfazione di un attestato nella lista d’onore, con tanto di premiazione. Il diario è stato giudicato dalla commissione “scritto molto intimo e sincero” perché sembra un romanzo, ma è reale. E fa riflettere, ai tempi dei social e della messaggistica che brucia le tappe. Ci vollero, allora, ben 375 lettere prima di arrivare al traguardo. Oggi, sicuramente, si farebbe più in fretta. E un’amica di Gabriella, Anna Maria Merli, nel sottolineare l’attribuzione del premio, si augura che quel diario possa ora diventare spunto per una fiction televisiva o un film. In fondo è una storia che contiene molti ingredienti per essere attuale e “trendy”: è slow (lenta), strong (forte e potente), green (partorita e resuscitata in un ambiente rurale).

 

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