Nel 2024 sono stati importati 56 milioni di quintali di frumento tenero, +22%, ed in Piemonte ne sono arrivati più di 7 milioni. Sono aumentate le importazioni da Ungheria, Austria e Francia, ma soprattutto da Ucraina, Canada e Nord America, ovvero da Paesi extra Ue dove il grano viene coltivato con sistemi vietati in Europa da anni, come il glifosate. E’ quanto ha denunciato Coldiretti Piemonte nell’ambito della conferenza stampa indetta con il Consorzio Agrario del Nord Ovest “Filiera Gran Piemonte: una risposta concreta all’economia territoriale e alla deriva delle importazioni”, che si è svolta nella sala conferenze di Coldiretti Piemonte, a Torino. Dopo l’introduzione del delegato confederale di Coldiretti Piemonte, Bruno Rivarossa, sono intervenuti Mauro Bianco, membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega al settore cerealicolo; il presidente del Consorzio Agrario del Nord Ovest, Adriano Cavallito; il consigliere del Cap Nord Ovest con delega speciale ai cereali, Raffaele Tortalla; il responsabile economico di Coldiretti Piemonte, Franco Ramello; il vicedirettore del Cap Nord Ovest, Diego Bono; il dirigente del Cap Nord Ovest cereali e filiere, Luigi Bianchi.
In Piemonte la superficie produttiva a grano tenero conta quasi 79 mila ettari, ovvero oltre il 13% del totale della superficie italiana, più di 11 mila aziende ed una produzione media di circa 4 milioni e mezzo di quintali, il 9% rispetto al dato italiano.
“Dall’estate del 2020 quando, con il Consorzio Agrario del Nord Ovest, è partito il progetto di filiera Gran Piemonte i numeri sono cresciuti notevolmente e ad oggi, alla vigilia con l’autunno del sesto anno di semine, hanno aderito, nell’ultima campagna, oltre mille aziende su tutto il territorio, per una superficie di 9800 ettari ed una produzione di 420 mila quintali, ovvero oltre al 12 % della superficie piemontese – spiega Mauro Bianco, presidente di Coldiretti Alessandria e membro di giunta di Coldiretti Piemonte con delega territoriale al settore cerealicolo -. Negli anni, il progetto si è rivelato una valida opportunità per le aziende cerealicole che hanno potuto migliorare la loro prospettiva di reddito, grazie alle importanti premialità previste dai contratti rispetto alle quotazioni di borsa, ed anche una garanzia di sicurezza e tracciabilità”.
“Le manovre speculative sui prodotti alimentari sono sotto gli occhi di tutti. È evidente ancora una volta quanto sia fondamentale ridurre sensibilmente la dipendenza dall’estero e badare alla sovranità alimentare scegliendo la via dei progetti di filiera – affermano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale -. In particolare, dall’estero vengono importate in Italia oltre 12 milioni di quintali di varietà di grano tenero che vengono impiegate dall’industria dolciaria per la produzione di panettoni, biscotti, grissini, pane in cassetta e vari prodotti da forno”.
You must be logged in to post a comment Login