Il rischio dell’applicazione di una clausola di salvaguardia inefficace e non in grado di tutelare la risicoltura europea dalle massicce importazioni dal Sudest asiatico è al centro del dibattito in questi giorni. E preoccupa in particolare i risicoltori italiani, primi produttori europei. Dopo l’intervento di Ente Nazionale Risi, ora sono Coldiretti e Filiera Italia a chiedere una clausola di salvaguardia realmente efficace. “Il solo automatismo non basta – sottolinea una nota- e allo stesso tempo la cancellazione della regola sull’origine del codice doganale, per dare vera trasparenza ai consumatori e tutelare i produttori di riso italiani ed europei”.
Roberto Guerrini, membro di Giunta di Coldiretti Piemonte, con delega territoriale al settore risicolo: “Preoccupanti le ultime notizie sull’evoluzione dei negoziati inerenti alla revisione del Regolamento sul Sistema delle Preferenze Generalizzate (SPG) che rischia di portare ad una clausola di salvaguardia che, seppur basata sull’automatismo, potrebbe rivelarsi totalmente inefficace per la tutela del riso europeo. Infatti, se applicata nelle modalità proposte, si attiverebbe solo al superamento di oltre 600mila tonnellate di riso base lavorato, una quantità assolutamente inaccettabile considerato che il massimo storico di importazione registrato nella campagna più recente non supera le 560mila tonnellate. Oggi oltre il 60% del riso importato dall’Italia è a dazio agevolato e un’adeguata revisione del meccanismo è fondamentale per la tutela del comparto che rappresenta una delle eccellenze del Made in Italy”.
“Una clausola di salvaguardia realmente efficace per la tutela del settore risicolo italiano ed europeo dovrà considerare non solo l’automatismo, ma anche l’individuazione di quantità limite che consentano al meccanismo di scattare senza rischiare perturbazioni gravi di mercato, una durata congrua della stessa e, infine, una valutazione rispetto ai volumi complessivi di riso importato dai Paesi EBA (Every thing but arms), tutto tranne le armi) evidenziano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.
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