Carrà: Coronavirus, una crisi banco di prova per l’Unione Europea

Carrà: Coronavirus, una crisi banco di prova per l’Unione Europea

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Di seguito una riflessione di Paolo Carrà, presidente dell’Ente Nazionale Risi, pubblicata sul portale dell’Ente.

di Paolo Carrà

In questo momento di massima diffusione del ben noto COVID-19 e delle misure che il Governo ha messo in campo per bloccare l’avanzata del virus, vorrei condividere con voi il mio pensiero. Gli esperti ci dicono che quanto sta accadendo è il frutto di un processo sempre più spinto di globalizzazione nel mondo.

Malattie come la SARS o l’Ebola molto più aggressive, non sono giunte a noi perché non eravamo al livello attuale di scambi e trasporti. Oggi grazie alla riduzione dei tempi e dei costi di trasporto, si possono raggiungere mete una volta impensabili e più velocemente. Sulle nostre tavole disponiamo di prodotti che venivano consumati solo in alcuni momenti dell’anno. Questo è un lato della medaglia. L’altro lato è che man mano che gli scambi internazionali si sono intensificati, ci siamo trovati a combattere nemici sconosciuti.

Se ci pensiamo bene anche il nostro settore sta conoscendo questo effetto negativo. Negli ultimi anni sono aumentate specie infestanti, insetti, patogeni che non sono autoctoni e pertanto non avendo limitatori naturali, non siamo in grado da subito di trovare il sistema di lotta più efficace. Possiamo pensare di fermare questi effetti negativi, fermando il processo di globalizzazione? Certo che no. Però dobbiamo capire che è arrivato il momento di tirare un po’ il freno perché quanto sta accadendo sta creando e creerà danni economici notevoli. Anche e soprattutto l’Unione Europea deve fermarsi a riflettere. Se la Commissione non sarà in grado di muoversi con rapidità e fare scelte di un certo spessore, ne andrà della sua credibilità. Il nostro stesso settore è stato testimone di decisioni motivate sovente da valutazioni puramente economiche, finanziarie ed ideologiche e non per indirizzi politici strategici di settore.

Credo che questa crisi sia il banco di prova per la futura esistenza dell’Unione. In queste frangenti è importante però anche cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno. Sono contento che si stia riaffermando l’importanza della competenza. Da troppi anni le persone competenti sono state messe in discussione da chi basava e basa le proprie certezze su quanto appreso dal web. La comunicazione istituzionale ha dovuto sovente smentire le fake news, non sempre riuscendoci, tanto forti erano i movimenti di opinione. La competenza non può e non deve essere apprezzata solo nei momenti di pericolo. Solitamente il genere umano fa poco tesoro delle vicende storiche che lo riguardano. Mi auguro che questa fase serva a tutti noi a riconsiderare quelle che sono state le nostre certezze e le nostre priorità fino ad oggi.

 

 

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