Brusone, la sfida della ricerca per una risicoltura sostenibile

Brusone, la sfida della ricerca per una risicoltura sostenibile

di Marinella Rodolfi *

La continuità ormai ultradecennale del monitoraggio territoriale del brusone in Piemonte è testimonianza della centralità della filiera risicola regionale, esempio fra i più interessanti di positivo mix tra tradizione, innovazione e sostenibilità.

Il progetto finalizzato al contenimento della più pericolosa malattia fungina del riso nel corso degli anni ha, da un lato, saputo conquistare la fiducia dei risicoltori e, dall’altro, permesso ai ricercatori coinvolti di acquisire sempre maggiore consapevolezza delle caratteristiche biologiche ed epidemiologiche del patogeno negli areali risicoli piemontesi. Seppur fortemente applicativo, il progetto non ha mai abbandonato la sua origine di ricerca scientifica; viceversa, l’ha recentemente potenziata, alla luce dell’evoluzione del patogeno e delle sempre più intense anomalie meteorologiche stagionali, fortemente relazionabili all’andamento della malattia in campo. Dalla scorsa settimana fino a metà agosto, periodo notoriamente “preferito” dal fungo per colpire il riso, si studierà molto nelle risaie piemontesi, per garantire sempre più precisione ed efficacia.
Come ogni anno, le azioni di monitoraggio ambientale si tradurranno in un bollettino (a margine pubblichiamo il primo) con significato di supporto decisionale per tecnici e risicoltori. Il messaggio divulgato, infatti, segnala il livello di rischio di infezione in relazione al grado di tolleranza varietale. I ricercatori del progetto desiderano sottolineare come tali segnalazioni non siano dedicate solamente al contenimento chimico del brusone. Possono anche supportare la pianificazione delle azioni agronomiche, soprattutto in termini di azotatura. Infine, indicando la possibilità di diffusione territoriale della malattia, possono permettere una coralità di azione regionale, arma vincente per limitare i focolai di infezione sin da giugno, primo periodo di possibile rischio da danno fogliare.

* Dott.ssa Marinella Rodolfi, PhD, Ordine Nazionale dei Biologi – Micologa, Professore a contratto in Microbiologia Ambientale
Biologia Sperimentale ed Applicata presso il Dipartimento di Biologia e Biotecnologie “Lazzaro Spallanzani” Università degli Studi di Paviabrusone ente risi

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