Avvisi ai naviganti: ipotesi di una Pac transitoria

Avvisi ai naviganti: ipotesi di una Pac transitoria

di Paolo Guttardi

Pac post 2020 si pensa già alla proroga

Dal primo luglio la Finlandia ha assunto la Presidenza del Consiglio europeo e, in questo ruolo – informa Confagricoltura – lavorerà il più possibile sulla nuova riforma PAC post 2020. Tuttavia la presidenza finlandese resta cauta sugli obiettivi data l’incertezza del quadro finanziario pluriennale e la questione Brexit. Così nell’agenda dei lavori da qui alla fine dell’anno è stata messa in discussione la proposta di una PAC transitoria.

Ultima chiamata per le domande Pac

E’ prossima la scadenza ultima e definitiva per la presentazione delle domande uniche che, dopo la proroga, è ora al 12 luglio 2019. Dopo tale data le domande sono considerate irricevibili. Ovviamente alle domande che sono state presentate dopo la scadenza del 17 giugno verrà applicata la decurtazione prevista dalla regolamentazione comunitaria. Sempre il 12 luglio è la scadenza per la presentazione delle domande di trasferimento titoli. I relativi atti possono essere sottoscritti e registrati fino a tale data. Conseguentemente i trasferimenti sottoscritti in data successiva o comunque non caricati a sistema entro il 12 luglio producono effetti per la prossima campagna 2020.

Un premio per l’Innovazione motore per lo sviluppo

Gli agricoltori sono i principali protagonisti della tutela del territorio e del paesaggio. Ma questo non vuol dire rimanere ancorati al passato ed effettuare pratiche antiche, anzi. Il loro ruolo è enfatizzato dall’innovazione. Per questo il prossimo 17 luglio, a Roma, presso la sede di Confagricoltura, si terrà la prima edizione del “Premio nazionale per l’innovazione nel settore dell’agricoltura”.

Il premio è stato costituito nella convinzione che l’innovazione è un elemento indispensabile per la competitività e la sostenibilità delle imprese agricole.

Nuove frontiere e servizi per l’attività agricola

La svolta è arrivata con il Decreto legislativo n. 99/2004 e con le modifiche apportate all’art. 2135 del Codice Civile, introducendo, nella definizione del concetto di “agricoltura” anche le cosiddette “attività connesse”. Non solo quindi vendita diretta di prodotti propri e di terzi, trasformazione dei prodotti del fondo, ma anche servizi. Sono nate così le agritate e gli agriasili e gli agrochef. Ma da domani nella fattoria si può fare anche agricoltura sociale. Ovvero attività, anche in collaborazione con i servizi socio-sanitari e gli Enti pubblici competenti, per l’inserimento socio-lavorativo di soggetti con difficoltà o in situazione di disagio sociale. Lo prevede il decreto ministeriale in corso di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale e che dà attuazione alla legge 18/8/2015 n. 141. In tale ambito possono essere realizzate anche attività finalizzate all’educazione ambientale ed alimentare e alla salvaguardia della biodiversità nonchè alla conoscenza del territorio. Particolare importante, secondo il decreto la conduzione delle attività di agricoltura sociale non richiede il cambio di destinazione d’uso dei locali rurali e delle strutture impiegate presenti sul fondo agricolo.

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