Agricoltura e innovazione sociale: serve una legge nazionale

Agricoltura e innovazione sociale: serve una legge nazionale

Tavola_relatoriUna legge nazionale che definisca e coordini l’attività agricola rispetto ai problemi di natura sociale e lavorativa che oggi affliggono la società. In Piemonte come in Veneto vi sono esempi concreti di quanto sia importante il ruolo delle imprese agricole siano esse singole che cooperative, sia nel settore dei bambini e degli anziani che degli inserimenti lavorativi. Questi i temi emersi dal convegno che si è svolto a Torino, alla presenza di Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti e di Antonio De Concilio direttore di Coldiretti Piemonte. Tema: Agricoltura e Innovazione sociale, il nuovo impegno per la diversificazione. Presenti anche gli assessori regionali Giorgio Ferrero (Agricoltura), Augusto Ferrari (Politiche Sociali), Gianna Pentenero (Istruzione Formazione Professionale e Lavoro). L’obiettivo è stato ribadito da Moncalvo. Antonio De Concilio ha evidenziato la concretezza con la quale si è agito in Piemonte anche in forte sinergia con gli assessorati regionali che a vario titolo si interconnettono con la progettualità di Coldiretti. In particolare ha evidenziato il ruolo della Regione Piemonte nella gestione del Fondo Sociale Europeo (FSE) che destina il 20% delle risorse disponibili alle problematiche sociali. De Concilio ha anche evidenziato l’insostituibile ruolo di Coldiretti dovuto alla capillarità dell’Organizzazione attraverso i propri punti di presidio distribuiti sul territorio regionale.
Lorella Ansaloni, responsabile nazionale Donne Impresa Coldiretti, ha evidenziato come per l’impresa agricola la progettualità nel sociale abbia trovato terreno fertile grazie alla sensibilità delle imprenditrici dove, in Italia un’impresa agricola su tre, è condotta da donne. Francesco Di Iacovo, professore associato di Economia e Politica agraria all’Università di Pisa ha evidenziato la capacità di proposta di Coldiretti che sta seguendo a livello nazionale sia la nuova legge sulle aree interne che quella sull’agricoltura sociale. Le prime soffrono di invecchiamento e della mancanza dei servizi. Di qui la necessità della collaborazione tra pubblico e privato con criteri di sussidiarietà che Coldiretti ha svolto gratuitamente nella fase sperimentale, ma che occorre normare sia per garantire la professionalità di quanti erogano il servizio e i costi sostenuti dagli imprenditori agricoli.
Gli Assessori regionali Ferrero, Ferrari e Pentenero hanno manifestato la più totale disponibilità della Regione nel mettere a disposizione sia le professionalità necessarie. sia le risorse che con l’FSE si rendono disponibili per tali percorsi.

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