“Massimo sopportabile di riso straniero: 200 mila tonnellate”

“Massimo sopportabile di riso straniero: 200 mila tonnellate”

La soglia massima tollerabile di importazione di riso straniero nell’Unione Europea non può superare le 200 mila tonnellate annue. Questo il senso di una “riunione cruciale” (così stata definita all’Ente Nazionale Risi) durante la quale la filiera riso europea ha deliberato un “aut aut” da trasmettere a Bruxelles. Il vertice, concluso con una posizione unitaria di tutti gli organismi, fa seguito alla proposta della presidenza danese di turno di istituire un meccanismo di salvaguardia automatica nell’ambito della revisione del Regolamento (UE) n. 978/2012 (Sistema di Preferenze Generalizzate – SPG).

Il “summit” si è tenuto a Milano nella sede di Ente Nazionale Risi, con la partecipazione dei rappresentanti della produzione sostenuta dalle valutazioni del Copa-Cogeca (l’organizzazione che rappresenta agricoltori e cooperative agricole a livello europeo),

e della trasformazione, attraverso Ferm (Federazione industrie risiere europee) e Airi (Associazione industrie risiere italiane).

Il settore ha concordato sulla necessità di fissare una soglia di 200.000 tonnellate (base riso lavorato) per le importazioni totali relative ai codici doganali 1006 10, 1006 20 e 1006 30 nel loro complesso. “Questo quantitativo – sottolinea una nota di Ente Risi – rappresenta il massimo sopportabile dalla filiera risicola europea già gravata da massicce importazioni a dazio zero e a prezzi insostenibili mentre da parte sua assiste ad un aumento dei costi di produzione.  Tale quantitativo sarà ripartito tra i Paesi beneficiari in base ai trend storici di importazione. Qualsiasi incremento applicato dalla Presidenza danese alla soglia base di 200.000 tonnellate, come livello che dimostra un danno provocato alla risicoltura comunitaria dalle importazioni dai Paesi Meno Avanzati a dazio zero, non dovrà superare il 5%. Un aumento superiore metterebbe a rischio il mercato del riso prodotto in Europa. Dal momento in cui scatta la clausola di salvaguardia automatica si applicherà il dazio fino alla fine dell’anno civile in corso, per ripartire l’anno successivo con un quantitativo di 200.000 tonnellate senza altra maggiorazione”.

Da sottolineare che nel 2024 le importazioni di riso dal Sudest asiatico hanno ragiunto le 500 mila tonnellate. Nella nota di Ente Risi si legge ancora: “Le parti rifiutano all’unanimità la clausola de minimis come limite minimo al di sotto del quale la salvaguardia automatica non potrà essere attivata.  L’obiettivo è impedire la concessione di soglie (circa 95.000 tonnellate stimate) ai PMA (Paesi meno avanzati) che storicamente esportano piccoli quantitativi verso l’UE, evitando in tal modo il rischio di triangolazione delle merci”.

La presidente dell’Ente Nazionale Risi, Natalia Bobba: “La posizione unitaria raggiunta dal settore del riso europeo è un risultato di fondamentale importanza, che dimostra la maturità e la coesione di tutta la filiera. La soglia di 200.000 tonnellate non è un numero arbitrario, ma il punto di equilibrio tra le esigenze del mercato e la sostenibilità della nostra produzione, che sta faticosamente riprendendosi dopo anni difficili a causa di siccità e alluvioni. Siamo stati chiari: non possiamo accettare quantitativi superiori e, in particolare, respingiamo la clausola de minimis perché aprirebbe triangolazioni pericolose che vanificherebbero l’efficacia del meccanismo di salvaguardia automatica..”risopiemontese

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