Miele e riso accomunati dallo stesso destino. Due prodotti simbolo dell’eccellenza italiana, ma anche della concorrenza straniera che bussa alle porte e penetra sui nostri mercati. Dall’Est e dalla Cina arrivano mieli similari (alcuni a base di zucchero puro) che nulla hanno da spartire con quelli Made in Italy; e dal Sudest asiatico sembra inarrestabile l’esportazione in UE di cereale che insidia il nostro riso. A Venezia, in occasione dell’evento “Extraordinary Food & Wine” che si è tenuto all’Hotel Monaco & Gran Canal, protagonisti sono stati (con altri prodotti italiani come formaggi, salumi, vini e zafferano) i mieli italiani d’eccellenza e i gusti del riso Carnaroli nell’80° anniversario di questa varietà unica. L’Osservatorio nazionale miele, in collaborazione con Ente Nazionale Risi, con i presidenti Giancarlo Naldi e Natalia Bobba, hanno sottolineato il valore di questo patrimonio unico. E al tempo stesso i problemi che insidiano i due comparti. Natalia Bobba ha ricordato che, oltre al riso proveniente dall’Asia, ora siamo di fronte all’insidia di merce che arriverà dal Sudamerica, dopo l’accordo stipulato dall’UE con il Mercosur. Sono intervenuti anche Marina Fiori, dirigente ufficio politiche internazionali e dell’UE del Ministero dell’Agricoltura; Cinzia Simonelli, responsabile Laboratori di Chimica Merceologia Ente Nazionale Risi; Igles Corelli, chef e direttore di Gambero Rosso Accademy. E’ seguita una dimostrazione pratica a base di risotto e dolce con Carnaroli.

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