Il Premio Resistenza Casearia è il riconoscimento che, a partire dal 2009, Slow Food assegna a ogni edizione di Cheese a quei pastori, casari, studiosi e appassionati che rifiutano le scorciatoie dell’industria e che testardamente continuano a produrre formaggi e alimenti rispettando naturalità, tradizione e benessere animale.
Ecco i premiati.
Lara e Silvia Pennati – Piemonte
MOTIVAZIONI
Le giovani sorelle Lara e Silvia Pennati vivono a Formazza, il comune più a nord del Piemonte. Allevano 60 vacche Brune Alpine a 1300 metri di altitudine. Hanno una stalla modernissima, con robot e sensori che controllano costantemente la qualità del latte. Ma la maggior parte del tempo lo trascorrono al pascolo: si prendono cura di quasi cento ettari fra prati stabili e pascoli. Senza di loro queste terre sarebbero abbandonate. Producono eccellenti formaggi a latte crudo, come il Formazza, e poi una ricotta salata grande quanto un’anguria, la tradizionale mascherpa. Siamo orgogliosi che siano entrate nel Presidio Slow Food dei prati stabili e dei pascoli.
Andrea Cippitelli – Lazio
MOTIVAZIONI
Nel Viterbese, in un territorio invaso dalla monocoltura del nocciolo, Silvia e Andrea hanno deciso di resistere, e di fare una scelta completamente diversa. Anno dopo anno, hanno rigenerato la fertilità del suolo e migliorato la biodiversità dei prati con il metodo del pascolo razionale. Nella loro fattoria allevano vacche di diverse razze (Pezzate Rosse, Maremmane, Chianine), pecore (di razza Massese e Appenninica) e suini. Tutti gli animali sono liberi di muoversi, mangiare, bere e dormire all’aperto, giorno e notte. Il loro metodi di allevamento non solo salvaguardano la natura, ma la migliorano, la rigenerano. Con il latte crudo, Silvia e Andrea producono ottimi formaggi. Siamo felici di averli con noi, fra i produttori del Presidio Slow Food dei prati stabili e pascoli e di consegnare loro questo premio
Francesco D’Innocenzio – Puglia
MOTIVAZIONI DEL PREMIO
Francesco D’Innocenzio fa l’allevatore, come il padre e il nonno. E come il padre e il nonno alleva una razza molto particolare, la pecora Gentile di Puglia. Una razza rustica, che si è adattata perfettamente al territorio pugliese di cui è originaria: l’antica Daunia e la Capitanata, nel Foggiano. Per secoli ha rappresentato il simbolo della pastorizia transumante e ha raggiunto la sua massima diffusione a partire dal 1400, quando la sua lana – una delle migliori al mondo – era impiegata per creare tessuti raffinati e venduta in tutta Europa. 50 anni fa i capi di pecora Gentile di Puglia erano più di un milione, oggi sono poche migliaia e se questa razza non è scomparsa, il merito è di una manciata di allevatori lungimiranti. Il premio a Francesco D’Innocenzio, che rappresenta il Presidio Slow Food della razza Gentile di Puglia, è un riconoscimento della tenacia sua e di questo gruppo di allevatori
Pavel Sabau, Azienda Òlzeri – Piemonte
MOTIVAZIONI
Il Bettelmatt è un formaggio iconico, straordinario per la qualità, per i luoghi in cui si produce, nelle valli del nord del Piemonte, e per le persone che ne tramandano la tecnica di lavorazione. Tra queste, c’è la famiglia Òlzeri, che qualche anno fa ha aperto le porte a Pavel Sabau. Pavel è arrivato dalla Romania, ha fatto l’operaio in varie parti d’Italia e poi è approdato nel piccolo paese di Baceno, sulle Alpi. Cercava lavoro e ha trovato un mestiere, un’arte. E’ diventato un casaro bravissimo e oggi le forme di Bettelmatt prodotte con il latte crudo delle vacche che pascolano sull’alpe Sangiatto, a oltre 2000 metri, sono le sue. Il figlio ventenne lavora con lui e cura la stagionatura dei formaggi. Lo premiamo perché ha dedicato il suo impegno e le sue energie, senza riserve, a un formaggio che esprime un’identità culturale alpina forte, che è diventata anche la sua.
Carmelina Colantuono – Molise
MOTIVAZIONI
Carmelina Colantuono è una pastora transumante: ogni anno, alla fine della primavera, parte da San Marco in Lamis, sul Gargano, e porta le sue 350 vacche, in gran parte di razza Podolica, sulle montagne del Molise, alla ricerca di pascoli. Percorre 180 km di tratturi, gli antichi sentieri della transumanza, larghi più di 100 metri. Carmelina custodisce questo rito antico, che nel 2019 è stato dichiarato Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO. Ma lo porta avanti con spirito moderno: oggi con lei camminano sul tratturo tante persone che vogliono scoprire un territorio, un mestiere, un modo di relazionarsi con gli animali. È una donna tenace, proprio come la nostra cara Agitu Ideo Gudeta, a cui dedichiamo questo premio.
Antonio Crudo – Calabria
MOTIVAZIONI
Antonio Crudo è un anziano pastore e casaro dell’Altipiano Vibonese, in Calabria, zona di origine di un pecorino antichissimo, citato già nel 1600. Ha trasmesso il suo sapere al figlio Gabriele che continua a fare formaggio in una terra difficile, dove oltre alle sfide comuni a tutti i piccoli produttori che allevano e lavorano il latte crudo, ci sono i rischi e i pericoli legati alla volontà di tenere, sempre e comunque, la schiena dritta. Antonio continua a lavorare ogni giorno: anche in questo momento sta facendo il formaggio, con il latte crudo delle sue pecore di razza comisana, sarda e malvizza, allevate allo stato brado per buona parte dell’anno.
Cristina Ferrarini – Veneto
MOTIVAZIONI
Cristina Ferrarini è un po’ allevatrice e un po’ artigiana. In Lessinia, alleva una trentina di pecore e 25 alpaca e, con la loro lana pregiata, realizza filati, feltro, matasse, e li colora con tinture naturali. Per lei l’allevamento è prendersi cura: degli animali e dei pascoli, ma anche salvare dall’estinzione una razza; per questo fa parte del Presidio della pecora Brogna. La sua bottega-laboratorio è un luogo vivo, dove il sapere antico incontra la sperimentazione e la creatività. Prima di intraprendere questo percorso faceva tutt’altro nella vita: ha imparato questo lavoro da zero, guidata da una grande passione. Nell’azienda agricola nata dalla sua intuizione oggi lavorano anche il marito Andrea e i figli Michele ed Elisa.
Nicolas Floret – Francia
MOTIVAZIONI DEL PREMIO
Nicolas Floret è il fondatore e presidente dell’Association Fromages Naturels de France, creata nel novembre 2019 per difendere i formaggi francesi tradizionali e a latte crudo. Una comunità che comprende anche 6 Presìdi. Quando Cheese si avvicina, Nicolas, insieme ad altri produttori, organizza una vera e propria carovana che attraversa tutta la Francia per incontrare casari e pastori, raccogliere i loro formaggi e portarli a Bra, in uno stand collettivo che è un concentrato di energia, intelligenza e allegria. E noi vogliamo premiare questa energia, questa voglia di conoscere e di stare insieme. Vogliamo dare questo premio ai nostri amici francesi, anche in memoria di un grande, straordinario pastore, Luc Falcott, produttore del Presidio della Brousse du Rove, che è mancato qualche giorno fa.
Paolo Properzi- Archivio SlowFood
You must be logged in to post a comment Login