Giansanti: “Siamo il mediano che garantisce la forza del Paese”

Giansanti: “Siamo il mediano che garantisce la forza del Paese”

“Dove c’è un’agricoltura forte c’è un paese democratico, dove non c’è agricoltura non c’è libertà. Noi siamo il mediano che garantisce la forza del Paese”. Il presidente Massimiliano Giansanti, ricorre alla metafora della squadra di calcio per sottolineare l’importanza dell’imprenditorialità agricola durante l’assemblea estiva di Confagricoltura che si è tenuta all’Università Bocconi di Milano. Tema della giornata “Coltiviamo l’agricoltura di domani, anche dove sembra impossibile”. Vigilia della lettera sui dazi che Trump sta per inviare all’Unione Europea, attesa e timori per le ricadute sul nostro sistema agroalimentare. In questo contesto si svolge l’assemblea, lo sfondo è quello delle decisioni che stano per arrivare dalla Casa Bianca. Ma ci sono anche altre preoccupazioni, neppure tanto sottotraccia. E’ lo stesso Giansanti a parlarne: “Il mondi ci chiede di produrre di più, mentre alcune decisioni europee ci limitano”. Il riferimento, in particolare, è rivolto alle politiche che introducono nuovi sistemi di aiuti al mondo agricolo: non avremo più la Pac (Politica agricola comune), ma la Pan (Politica agricola nazionale). Di fatto sarà la distruzione del mercato unico. Una dele più grandi conquiste dell’Unione europea”. Secondo il presidente e gli agricoltori, non solo italiani, il cambiamento prevede un fondo unico, di fatto un taglio degli investimenti sull’agricoltura europea. Ecco perché Confagricoltura condivide i contenuti della lettera che più di 20 ministri, tra cui Lollobrigida, hanno inviato alla Commissione europea per contrastare il Fondo Unico.

Sui dazi è intervenuto il ministro che ha riproposto alcune ipotesi: tra queste l’importazione di carne dagli Stati Uniti per produrre affettati come la bresaola “da rivendere poi allo stesso mercato americano”, così potremmo bilanciare il rapporto tra la nostra esportazione e convincerli in questo modo che le politiche tariffarie non avvantaggiano né noi né loro”; un altro settore potrebbe essere la soia, necessaria alla nostra mangimistica, che si potrebbe comprare dagli Usa. “Noi non siamo collaborazionisti degli Usa – ha aggiunto Lollobrigida – ma amici. Occorre un compromesso che vada bene a entrambi”.

Sono intervenuti e hanno portato il loro contributo: le ministre Anna Maria Bernini, Daniela Santanché, il viceministro Valentino Valentini; Francesco Billari, rettore della bocconi;  Roberto Caponi, direttore generale Confagricoltura; Ferruccio de Bortoli, presidente della Fondazione Corriere della Sera; Marco Fortis, direttore della Fondazione Edison e presidente del Comitato scientifico Centro studi di Confindustria; Anna Scavuzzo, vicensindaco di Milano; Alessandro Beduschi assessore all’agricoltura della Regione Lombardia; in collegamento d Bruxelles Raffaele Fitto vicepresidente Commissione Europea.

Giansanti Milano

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