Vendemmia turistica, cultura del territorio fra le vigne

Vendemmia turistica, cultura del territorio fra le vigne

Il progetto pilota è stato lanciato lo scorso settembre dal Comune di Alba (Cuneo), attraverso un protocollo d’intesa con le principali associazioni agricole, l’Ispettorato del Lavoro e lo Spresal, servizio di prevenzione e sicurezza – e che adesso arriva sul tavolo dei sindaci di 460 Comuni italiani a vocazione vitivinicola ed enoturistica, da Barolo – Città del Vino Italiana 2021 – a Marsala (Trapani), passando per Conegliano (Treviso), Usini (Sassari), Montalcino (Siena), Suvereto (Livorno), Tollo (Chieti), Chambave (Aosta) e per tantissimi altri paesi-simbolo del vino italiano di qualità, riuniti nell’Associazione Nazionale Città del Vino.

“Abbiamo deciso di allargare e promuovere questa buona pratica nei territori rurali ed enoturistici di tutta Italia, anche per lanciare un messaggio di speranza e ripartenza attraverso un’esperienza turistica originale e sicura, che guarda alla natura, agli spazi aperti e alla ricerca di benessere e qualità – commenta il presidente di Città del Vino, Floriano Zambon -. Il coinvolgimento dei vendemmiatori turistici avverrà nel rispetto delle norme stabilite nei protocolli, per poche ore e a carattere didattico ed esperienziale, senza incorrere in spiacevoli equivoci con le autorità preposte ai controlli sul lavoro. La vendemmia turistica può dare un nuovo impulso al settore, messo a dura prova dall’emergenza sanitaria, e che prima del Covid valeva oltre 2,6 miliardi di euro solo in Italia, grazie a un pubblico di enoturisti che nell’ultimo rapporto di Città del Vino abbiamo stimato in 14 milioni di persone”.

“Negli ultimi anni sempre più eno-appassionati hanno espresso il desiderio di poter vivere l’emozione del taglio dei grappoli e sperimentare uno dei momenti più importanti dietro alla nascita di un vino. Per offrire ai turisti di Langhe e Roero anche questa esperienza, il Comune di Alba ha deciso di farsi promotore di un protocollo che, con poche e semplici regole, potesse garantire sicurezza e rispetto delle normative” spiegano il sindaco di Alba Carlo Bo e il consigliere comunale con delega all’Agricoltura Mario Sandri, promotori dell’iniziativa.
“Il Piemonte delle Città del Vino, – dichiara Stefano Vercelloni vicepresidente e coordinatore del Piemonte delle Città del Vino – ed in particolare quelle di Novara, Vercelli, Biella e Verbania si apprestano ad adottare i provvedimenti necessari a livello comunale per implementare dal punto di vista normativo la vendemmia turistica.
Come già è stato detto, sarà uno strumento fondamentale per vivere serenamente un momento importante quale la Vendemmia epilogo dell’intera annata agraria, ma soprattutto poterla vivere nel rispetto delle norme ed in sicurezza”.

Come già disciplinato ad agosto 2020 dal Comune di Alba, anche 14 Comuni delle Colline Novaresi (di cui 12 sono Città del Vino oltre alla Città del Vino di BORGOMANERO): BARENGO, BOCA, BOGOGNO, BRIONA, CAVAGLIO D’AGOGNA, CRESSA, FARA NOVARESE, GHEMME, MAGGIORA, MARANO TICINO, MEZZOMERICO, ROMAGNANO SESIA, SIZZANO e SUNO con il supporto della Provincia di Novara a seguito di incontri e di scambio di corrispondenza con l’Ispettorato del lavoro, lo Spresal dell’Asl 13, le Organizzazioni Agricole, la Provincia di Novara hanno stilato un protocollo.
Si tratta, in sintesi, di attività non retribuita, ristretta a poche ore e non oltre l’arco della giornata, rivolta a un pubblico attento di turisti enogastronomici, legati al soggiorno nelle strutture ricettive del territorio oppure in visita giornaliera alle cantine.
L’operatore enoturistico dovrà disporre di ambienti adeguatamente attrezzati per la tipologia di attività svolta in concreto, conformi agli strumenti urbanistici ed edilizi nonché alla normativa in materia di sicurezza degli impianti. Allo scopo di garantire la sicurezza delle persone che visitano l’azienda, l’operatore enoturistico dovrà inoltre individuare gli ambienti aziendali e le attrezzature che rappresentano un pericolo vietandone l’accesso al pubblico e il contatto anche solo accidentale, predisponendo adeguata segnaletica.
L’azienda agricola deve dotarsi di idonea copertura assicurativa.vendemmia vercellone

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