Sistema agricolo italiano ai primi posti in Europa ma i prezzi non ripagano

di Gianfranco Quaglia

Fa bene, ogni tanto, ricordare le cose che ci fanno stare bene. Come i numeri che ci arrivano dal mondo agricolo: l’italia si conferma al primo posto in Europa per il valore della produzione di tutte le attività agricole connesse (trasformazione, vendita diretta, agriturismo) e al terzo, dopo Francia e Germania, per il valore della produzione in generale. Non solo: il settore primario genera anche posti di lavoro. Ebbene, anche su questo fronte, manteniamo il primato europeo per numero di occupati, con un milione e 125,000 lavoratori, seguiti da Spagna e Francia. Nel dettaglio è cresciuta la produzione di olive e olio (+31%) rispetto al crollo del 2018, di ortaggi (+10%). Invece c’è da registrare una diminuzione delle produzioni vegetali (-2,1% in valore, -2,4% in volume), compensata solo in parte dala crescita delle produzionio animali e delle attività connesse. 

Nel 2019 – complice il clima non favorevole – il comparto vitivinicolo ha segnato un forte calo dei voluimi (-12%), dei prezzi di mercato (-6%) e un -17,2 del valore complessivo del settore. Un altro taglio significativo nella fruticoltura: -3% per cento dei volumi, -5 dei prezzi e -8 del valore. 

A fronte di molti dati positivi (il primato in Europa non è cosa da poco) fa da contrappasso in generale e in tutti i comparti la condizione dei prezzi: le quotazioni all’origine di tutti i prodotti agricoli sono cresciuti meno dei costi di produzione.

 

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