Dazi sul riso cambogiano: ora interviene anche la Farnesina

Dazi sul riso cambogiano: ora interviene anche la Farnesina

Corsa contro il tempo per convincere la Commissione europea a tornare sui suoi passi. Con una nota trasmessa dal Ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio al presidente dell’Ente Nazionale Risi, Paolo Carrà, la Farnesina ha comunicato di aver contestato la mancata introduzione del riso nell’elenco dei prodotti cambogiani che pagheranno dazio al loro ingresso in Europa e di aver chiesto formalmente alla Commissione europea di modificare in tal senso la copertura della sospensione tariffaria. Un altro passo significativo, dopo la presa di posizione dell’Ente Nazionale Risi e l’intervento della ministra delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova.

Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha risposto anche al presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, che nei giorni scorsi aveva sollecitato un intervento.

Nella risposta il ministro assicura di aver contestato, d’intesa con il ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, la mancata introduzione del riso nell’elenco dei prodotti e di avere formalmente chiesto alla Commissione europea di modificare in tal senso la copertura della sospensione tariffaria. Una posizione, come il ministro tiene a precisare, verrà ribadita a tutti i livelli nei passaggi procedurali successivi all’iter di adozione del provvedimento.

Confagricoltura evidenzia che la sospensione delle concessioni tariffarie a favore della Cambogia a seguito dell’accertamento, in linea con quanto già riscontrato dall’ONU, di ripetute violazioni dei diritti umani, civili e del lavoro, secondo la bozza messa a punto dai servizi della Commissione Ue, non riguarderebbe il riso a causa della clausola di salvaguardia già in vigore sul riso lavorato Indica in arrivo dalla Cambogia.

“La clausola di salvaguardia – ha evidenziato Giansanti – ha motivazioni del tutto diverse. E’ stata, infatti, introdotta per frenare un flusso crescente di importazioni che ha destabilizzato il mercato risicolo della Ue, a danno in primo luogo dell’Italia, primo Paese produttore in ambito europeo. La Cambogia resta comunque il primo fornitore di riso dell’Unione”.

Confagricoltura ricorda che la decisione della Commissione europea sarà formalizzata 12 febbraio e passerà quindi al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio.

farnesina

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