Agripiemonteform, cento giovani a scuola per ottenere la Pac

Agripiemonteform, cento giovani a scuola per ottenere la Pac

Un centinaio di giovani agricoltori under 41 del Piemonte sono coinvolti in un corso di formazione riservato ai nuovi imprenditori del settore. Il via  ufficiale nella Sala Trasparenza del Grattacielo Piemonte.formazione Bassignana2

Il regolamento di attuazione della nuova Pac, infatti, prevede che i giovani e nuovi agricoltori non in possesso di titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo, oppure di esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo, debbano acquisire i requisiti di istruzione e competenza richiesti per ottenere gli specifici premi PAC, frequentando un corso da 150 ore con esame finale, su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale. “Ringraziamo l’assessore al Commercio, Agricoltura e cibo, Parchi, caccia e pesca, peste suina, Paolo Bongioanni, il direttore Paolo Balocco e il dirigente dell’Assessorato regionale all’Agricoltura Vittorio Bosser Peverelli, per aver dato seguito alle nostre richieste. Agripiemonteform è lieta di contribuire al successo di quei giovani entusiasti nonché attenti alle tematiche ambientali, che hanno deciso di investire il proprio futuro in agricoltura, coscienti che il successo imprenditoriale non possa prescindere dall’acquisizione di alte competenze” evidenza il presidente dell’Ente e direttore di Confagricoltura Piemonte, Lella Bassignana.

Nell’elaborazione dei dati dell’annata agraria 2024, l’Ente di formazione e addestramento di emanazione di Confagricoltura, aveva già evidenziato un aumento di under 41 interessati al settore primario: secondo i dati dell’Anagrafe agricola regionale, le aziende con titolari giovani in Piemonte nel 2024 sono circa 5.700, pari al 14,6% del totale. Il dato è in crescita negli ultimi dieci anni, grazie anche alle politiche di sviluppo rurale attuate a partire dal 2016. Nel 2015 i giovani erano infatti il 12,1%. “Ribadiamo la necessità di formare i nostri agricoltori anche alla luce dei nuovi obblighi imposti dall’Unione europea e di un quadro geo politico che richiede competenze trasversali per potersi affermare sui mercati” ribadisce Bassignana.

 

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